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We Hate Mondays

we hate mondays

Lunedì generalmente fanno sempre schifo al cazzo.
Anche questo.
C’è da dire che non sono l’unico a pensarla così.

Noi odiamo il Lunedì.

Perciò si è aperto un Tumblr musicale nel tentativo di rendere gli inizi settimana meno amari.
Lo trovate qui.

The Drums – Book Of Stories [mp3]
(www | myspace)

(image via kitschcafe)

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Cronache catalane: amore e musica a Barcellona

Non mi lancerò in un sterile racconto della tre giorni del Primavera Sound.

Un po’ perché son certo che amicizie prestigiose se ne occuperanno con dovizia di particolari e precisione nel racconto di quanto successo sopra i palchi, ma soprattutto perché in questa trasferta catalana il Primavera è stato solo una parte di un’esperienza che è destinata a diventare dolce ricordo che mi porterò dietro.

Per come è nata, per come s’è svolta. Per la persona con cui l’ho vissuta.

Nel percorso d’avvicinamento ai trent’anni mi ritrovo nella condizione di avere l’esigenza forte, fortissima di infoltire la mia personale galleria di ricordi. Non rinnego certo il passato però mi rendo conto giorno dopo giorno quanto questo sia piatto rispetto al presente, motivo per cui sento l’esigenza quasi viscerale di riempire, una dopo l’altra, pagine e pagine del mio album di esperienze e di vita.

Insomma come iniziare a vivere a 27 anni e prenderci gusto.

È singolare la progressione con cui ho iniziato a realizzare tutta una serie di desideri che ho covato dentro per anni senza avere la possibilità di concretizzarli.
Una escalation iniziata un paio d’anni fa ascoltando i Gossip e i Battles, poi con il Sorpasso e la conoscenza di una serie di persone che in un modo o nell’altro sono state presenti in momenti che di lì in poi si sarebbero rivelati per me davvero importanti.
Poco più di un anno fa conoscevo Giulia. L’estate scorsa sentivo i Blur in quel di Hyde Park. Ho ascoltato i Wilco in quel di Firenze. Per dire.

Un ultimo anno di stravolgimenti, un anno in cui ho prodotto, ho sognato, ho vissuto una vita piena di emozioni, veloce, furiosa, a tratti disperata, a tratti semplicemente meravigliosa.
E la settimana scorsa partivo per Barcellona in vista del Primavera Sound.

Come qualcuno di voi sa, la trasferta catalana è diretta conseguenza del regalo di compleanno che Giulia mi diede il Dicembre scorso. Per due anni ho sognato di esserci. E finalmente il sogno s’è avverato anche se, come vi dicevo prima, il Primavera s’è rivelato essere solo una parte di qualcosa più importante, grande e piacevole.

Perché prima di quello, anzi in concomitanza, mi sono goduto Giulia e Barcellona dopo giorni di massacro lavorativo, mentale e fisico totale. Ero arrivato alla frutta. Davvero.

Ora che sono a casa dietro lo schermo del mio computer a lavorare ai vecchi fottutissimi ritmi e a scrivere nei ritagli di tempo, non faccio altro che pensare alla luce sopra Barcellona, alle strade, alla gente. A quel continuo vento che spirava costante. Presente ma leggero. A tratti confortante, a tratti congelante.
Alle passaggiate lungo il porto, le mangiate di pesce, i localetti scovati per caso.
Ad un’esibizione dub improvvisata tra le barche ormeggiate e la strada.
Il sole che tramonta verso le dieci. L’amore. Sì, tanto amore.

Piccoli grandi momenti di felicità di cui avevo assoluto bisogno.

E poi i concerti, l’organizzazione titanica che c’è dietro un festival così grande, le file ordinate della gente per i voucher per i drink, la presenza di mille colori, mille tipologie di personaggi in quel del Parc del Fòrum. Il tempo che variava di giorno in giorno e quel senso di serenità che invece non ti abbandonava mai.

Tre giorni di concerti.
Tre giorni che son sembrati molti di più e allo stesso tempo tre giorni che son sembrati essere uno solo. Tre giorni di gioia, di un calore interno e profondo che compensava tutto: gli sbalzi termici, la stanchezza. Tre giorni che mi sembrano ora troppo pochi. Un po’ come quando si pensa alla spensieratezza delle vacanze e, arrivati al termine di queste, si ripensa al rientro in città, alla scrivania, al lavoro.

Una overdose di luci, suoni e amore appunto. I Wave Pictures, gli XX, i Broken Social Scene. I Delorean e i Pavementche ci siam persi. Tanta roba da lasciare storditi.

Per non parlare dei gruppi sentiti il secondo e il terzo giorno: Spoon, Wilco.
Roba da andare sotto il palco in qualche modo (c’era tanta tantissima gente) e piangere ringraziando una qualche divinità del momento.
I Pixies. Cristo santo, ora posso dire che nella mia vita ho sentito dal vivo i Pixies.

I tanto chiaccherati The Drums. Poi i Grizzly Bear e i Built to Spill: i primi che per quanto mi riguarda si son prodotti nella performance più emozionante; i secondi, che ormai son come quei cugini più grandi per cui stravedi da sempre e che ti fa tanto piacere rivedere quando (raramente) se ne presenta occasione, hanno chiuso idealmente la parte “grossa” della mia personale lista dei “must”.

Conoscere gruppi nuovi, di cui hai sentito parlare o di cui hai avuto modo di sentire solo qualcosina. Penso ai Real Estate, a quei cazzo di Nana Grizol di cui mi piaceva tanto la magliettina nera.
Ce n’era per tutti i gusti.
Anche differenti momenti di storia della musica, con un personaggio del calibro di Lee Perry a far ballare le persone dal palco: intendiamoci, reggae e ska non mi sono mai piaciute particolarmente ma vuoi mettere anche in questo caso l’aver assistito con i tuoi occhi e aver ascoltato con le tue dannate orecchie quello che è una leggenda della musica mondiale?

Una delle tante incrociate quei giorni.

Una delle tante che ti permettono di vantarti dicendo il fatidico “io c’ero”.
Ogni momento, ogni canzone, anche le pause hanno contribuito a rendere speciale questa esperienza. Così importante, così forte.

Arrivare all’ultimo giorno, all’ultima esibizione.
Muoversi verso i cancelli, guardarsi attorno e sospirare.
Abbracciarsi, stringersi forte.

Avere la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza grandiosa, di quelle che a vederle da fuori ti fan sentire piccino e intimorito da quanto sono imponenti e distanti, ma che una volta vissute e portate termine ti fanno sentire più grande, più maturo.
Come dire, più “compiuto”. Roba da ultimo giorno di scuola con la classe nella quale sei diventato quello che eri destinato ad essere.

Di questa esperienza vi potrei raccontare di altri mille piccoli e grandi aneddoti, dei calamari fritti più buoni del pianeta, delle bombe di patate, di come ci hanno chiuso dentro la nostra stanza d’albergo. Di quanto Giuditta e Caizzy ci abbiano fatto ridere. Delle “scale lynchiane”. Di come ci stupivamo della capacità di una nostra amica di riuscirci a trovare nel mezzo della bolgia più assoluta. Una serie di momenti di cui ora mi trovo a sentire una grossa mancanza.
Il classico “mancarone”.

E invece senza cadere nella classica depressione da rientro dalle vacanze, decido di chiuderla qua, arricchito da un’esperienza che, senza alcuna retorica, ha riportato in noi una felicità che le avversità recenti avevano messo duramente alla prova.

Musica, felicità e amore. Sì, mi ripeto. Tanto, tantissimo amore.

Delorean – Stay Close [mp3]

Real Estate – Fake Blues [mp3]

Nana Grizol – Galaxies [mp3]

Grizzly Bear – About Face [mp3]

Built To Spill – Hindsight [mp3]

(image via bryenh – check out the whole set)

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Prima ti amo poi ti odio, poi ti amo e poi ti mando aff…

Chloe Bello
(via mysoftporntumblr)

Con una Blogbeer alle porte (stasera), ripasso da queste parti per il nostro ormai consueto (consueto?) appuntamento pre-weekend (suona malissimo..) in cui io mi lamento di tutto, mi piango un po’ addosso, mi (e “vi”) mando un po’ a cagare, facciamo pace (voi con me e me col mio cervello) e poi vi rimando a casa coll’emmeppittré.

Insomma il nostro solito rapporto sofferto, complicato o anche no.

Dato che in questi giorni non controllo spesso il feed reader (oggi per esempio non l’ho ancora fatto e probabilmente continuerò a non farlo) non so assolutamente nulla di quello che sta succedendo nella blogopalla. È già tanto che possa leggere qualcuno di voi.

Contenti? No? Menomale.

Potrei dilungarmi ancora un po’ parlandovi del brufolo demmerda che mi sta spuntando in fronte a mo’ di terzo occhio, potrei dirvi che Sabato dovrei fare finalmente ’sto cazzo di passaggio di proprietà ed impossessarmi della fantomatica Vespa di cui non so effettivamente vi avevo già parlato.

Si. No. Forse.

In caso tornerò sull’argomento. Cosa che credo di aver affermato più volte da quando esiste questo blogghe, ma che raramente ho fatto. Magari questa volta sarà diverso. Boh.

Si. No. Forse. Appunto.

Vi lascio alle traccie. See ya
Andrew Bird – Anonanimal [mp3]
(MySpace – via musicaddiction)

N.A.S.A – Whatchadoin? Feat. Spank Rock, M.I.A., Santogold & Nick Zinner [mp3]
(MySpace – via nashvillenights)

Don Diablo – Black Heat [mp3]
(MySpace – via boomboomchik)

Royksopp – Happy Up Here (Boys Noize Remix) [mp3]
(MySpace – via berezzka)

S.P.A. – Pets Dance (The Bloody Beetroots Remix) [mp3]
(LINK REMOVED BY REQUEST)

Does It Offend You, Yeah – With A Heavy Heart [mp3]
(MySpace – via brugo)

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Doveva essere un post blasfemo e un po’ porno

..e invece è stato il classico post d’auguri quello scritto con Giuliana. Auguri sinceri.

(…)

Possiate passare un Natale sereno, senza le rotture che hanno caratterizzato (a chi più, a chi meno) tutto quest’anno e che il vostro 2009 possa essere grandioso e ricco di soddisfazioni.

Che sia un anno in cui tutte le vostre fatiche, i vostri sbattimenti, le vostre battaglie possano essere premiate, un anno in cui possiate trovare una felicità che cercate da tanto e per un motivo o per l’altro vi è stata finora negata, un anno nel quale sappiate trovare la forza di realizzare i vostri sogni.

Che sia l’anno in cui possiate avere il coraggio necessario per resistere nei momenti difficili, l’anno nel quale possiate scoprire quel minimo di incoscienza fondamentale per buttarsi nelle nuove avventure e per vivere la propria vita senza il minimo rammarico.

Che sia l’anno che “tutte quelle cose lì”, insomma.

Solo che stavolta ci spero davvero, perché ne abbiamo tutti un fottuto bisogno.

Di cuore quindi, vi auguro ogni bene.

Vi invito a leggere il post originale che c’ho allegato un paio di canzoncine carine.

Alla prossima e… buon Natale.

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Duri a morire

Die Hard

Sono giorni che dormo pochissimo. Non ho tempo.
Per quanto assurdo possa sembrare mi sono organizzato talmente tanto male col lavoro che arrivo ad oggi, data di consegna “ufficiale” del sito al cliente, non ancora completo: mancano ancora un paio di cose e conto di sistemarle prima di pranzo.
Subito dopo mi muoverò per passare dal cliente. E chiudere una volta per tutta questa odissea.
Tra l’altro è pure Venerdì. Ultimo fine settimana prefestivo.
Ancora non so quello che andrò a fare stasera. Probabile pure che rimanga a casa. Giuro che sono veramente al limite.

Potrebbe essere un’ottima occasione per riposare e recuperare le ore di sonno perse.
Che poi lo sappiamo tutti che è illusione: quel che è perso è perso. Specie se si parla del (non) dormire.
Faccio fatica anche a tenere gli occhi aperti. Ma io non mollo.

Vi saluto segnalandovi il primo album di Dottorconti, disponibile al download da Max. Davvero un bel disco.
Ah ovviamente ci sono i soliti mp3 a corredo. Enjoy

Ezio Ponzi – My 80s Funk [mp3]

(via BIGSTEREO)

Aloya – It’s Been Too Long (Lifelike ‘Top Gun’ Remix) [mp3]
(via Hyperbole)

Datarock – Computer Camp Love (Villains Remix) [mp3]

(via Ohh! Crapp)

Tori Amos – A Sorta Fairytale (The 101 Mix) [mp3]
(l’ho postata l’altro giorno da Giuliana, ma la ripropongo pure qua)

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Magari meno

Sweet Couple
(image via Limine)

E rieccomi qua.
A scrivere sempre le stesse cose.
Che sono stanco, che lavoro, che non apro libro, che non mi laurerò mai, che mi sbatto e che non mi sbatto abbastanza.
Che faccio le ore piccole e dormo poco e male.
Che ragiono, che viaggio con la mente. Che sono qua ma che vorrei essere altrove.
Insomma le solite puttanate.

Stasera piove qua a Roma. Ne approfitto per lavorare. Tanto per cambiare.
Durante la mia prima parte di pausa mi sono visto la puntata s02e13 di Gossip Girl.
E scritte queste due righe mi guarderò Heroes.
Continuo a guardare queste serie tv anche se ormai sono diventate delle mezze cagate.
Però mi aiutano a staccare per quei 40/50 minuti.

Altro svago semplice semplice si sta rivelando il Tumblr. Ricordate quando dicevo che non ci avrei fatto un cazzo col Tumblr? Beh sbagliavo: questo bloggare da una botta e via, cotto e magnato insomma è divertente e poco impegnativo. E permette di dare spazio a quelle curiosità che magari non trovano spazio sul blogghe o su Twitter e Blip.fm. Insomma è un giochino divertente, vedremo quanto durerà.

Parlando sempre di Tumblr non posso che segnalare la figata partorita dalle menti del Grillo e di Kit: una genialata, tra l’altro dalla veste grafica superba. Andate, followate e rebloggate che ne vale la pena.

Prima di salutarvi e di lasciarvi alle solite tracce volevo segnalarvi anche le cover raccolte da Giuseppe, il ritorno di Lady Sovereign e la riapparizione del fantomatico (…) Dj Torba. Che è un po’ come quando i cattivi arrivano in città e Bruce Wayne si infila tuta e mantello e si mette a fare le sue bat-cose. E vabbè.

Non so perché ma mi viene in mente una canzone degli Zero Assoluto (…), Magari Meno forse. Può essere? Boh. Chissà perché. Meglio chiudere.

Alla prossima. See ya.
Little Joy – No One’s Better Sake [mp3]
(qui trovate video e link all’articolo di Stereogum)

Bloc Party – Signs [mp3]
The National – Slow Show [mp3]

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Slow

Domenica. Sono le sette passate e mi sento stanco come poche altre volte.
Stanco e infastidito. Però vabbè, tutto passa: passerà anche questa apatia.

Mi metto alle spalle una settimana particolare. Agrodolce.
Settimana di festeggiamenti. Di sorprese.
Settimana di batoste, piccole e grandi sconfitte.
Settimana durante la quale si sono contrapposti rallegramenti personali e rabbuiamenti di persone in qualche modo care.

Mi rendo conto che l’equilibrio nelle cose è una pura utopia.
Eppure lo continuiamo a cercare disperatamente.
Delle volte abbiamo anche l’illusione d’averlo trovato.
Per poi improvvisamente perderlo di nuovo.

Stronzate.

L’equilibrio non esiste. Ci si arrangia. Ci si prova ad organizzarsi al meglio per avere il culo parato. Ma si possono limitare solo i danni.
Prima o poi si rimane tutti col culo per terra. Solo una questione di tempo.
Il segreto a questo punto è avere la forza di rialzarsi sereni. Senza paura di ricadere di nuovo. Tranquilli, perché prima o poi ricapita. Ma non importa.

Tanto noi sappiamo come rimetterci in piedi.

Basta parlarsi addosso.

Meglio chiuderla qua. Non prima però d’avervi segnalato il caso della settimana proposto dal Grillo (a cui sono arrivato leggendo il post del Tranzo), le coveronze bbbelle che trovate da Eazye, il post celebrativo del collega (a cui dispiace non esser riuscito a fare gli auguri di persona), il nuovo sito/blog/magazine di Enrico, la notizia del secolo e per un ultime, un paio di tracce rispettivamente dei Broadcast 2000 e dei Funeral Party.

Perché il mondo prosegue spedito. Giustamente.
Mentre noi lentamente ci rimettiamo in corsa.

Alla prossima.
Broadcast 2000 – Get Up And Go [mp3]
(via nastypanda)

Funeral Party – Car Wars [mp3]
(via starkmagazine)

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Some random vulgarity to let you know how much we stàmo a pezzi (cit.)

RomeCamp2008
(image by China_Blu – col titolo cito uno dei titoli di post più belli che abbia mai visto, opera di Brugo di non so quanto tempo fà..)

Come giustamente mi fa notare Ema, è arrivato il momento di tornare a scrivere su queste paginette.
Ho archiviato uno dei weekend fisicamente più provanti degli ultimi anni: il RomeCamp, il freddo, disavventure varie (multe, gomme bucate), il traffico romano, le bestemmie e progetti epocali di maestose porcate. Questa volta mi sono veramente massacrato.
Ma col sorriso sulle labbra.

Del camp posso dire principalmente due cose: che c’ho capito molto poco visto l’alto livello tecnico e che finalmente ho potuto abbracciare gente con cui sono in contatto da mesi ormai via blog, twitter e cazzilli vari.
Bello, molto bello.
Ovviamente mi riferisco a Stefano, Luca, Giuliana, Luca, Alessandra e Alfio.

Una cosa figa dei barcamp è la possibilità di beccare l’esperto di turno per chiedergli delucidazioni, fondamentali vista la mia innata capacità di capire cazzi per treni merci: così non posso che salutare anche Dafne e Luca, quest’ultimo gentilissimo nel rispondere alle nostre domande nonostante dovesse presenziare ad altri speech.
Credo che in queste occasioni limitare il numero degli interventi sarebbe forse una cosa buona, di modo da lasciare spazio a chi deve illustrare una data tematica. Dico questo perché inizialmente da quel che aveva detto Luca avevo capito una roba assurda. Assurda al punto che ironizzai sul twìttero riguardo la cosa. Poi vabbè – come detto prima – mi sono fatto spiegare per bene. E ringrazio ancora per la disponibilità.

Che poi a pensarci bene l’abbiamo accerchiato inizialmente con un fare alla “squadrone delle morte” bwhuahuahahaaha.

Ehm.. proseguiamo.

Di quel weekend porterò dietro anche il ricordo delle risate fatte.
Dio quando abbiamo riso. Da stare male.
Non sto scherzando: un po’ per quello, un po’ per il freddo ho sofferto di un fastidioso maldigola fino praticamente a ieri notte. Ho un po’ il rammarico dell’assenza del terzo porno-debosciato: fosse sceso pure Fede penso che avremmo seriamente rischiato la vita. Ma avremo modo di rifarci.

Altra roba spassosa del camp è stata la cosa di arrivare a spiegare qualsiasi concetto con la funzione “figa -> soldo -> merda”. È una roba un po’ complessa, un giorno vi spiegherò per bene come si realizza ‘sta cosa. Il giorno che vi illustrerò il progettone “startup della tetta”.

A proposito di “figa”: cercando per una volta di non mostrare il mio lato bestiale devo ammettere che mi sono trovato davanti un discreto numero di donne, a conferma del fatto che la concezione maschilistica della geekness è decisamente superata.

Ah poi vabbè al camp ho pure beccato facce amiche come quelle di Giovanni, Chiara, Ermanno, Marco, Eugenio, Umberto, Chiara, Fabrizio e Donato. Sempre un piacere ritrovarli.
Ah tra l’altro c’è una blogbeer pre-natalizia da organizzare eh.

Di cose ne sono successe proprio tante. Magari più avanti ci tornerò sull’argomento. Vedremo.

Chiudendo un attimo il discorso RomeCamp non posso esimermi dal parlarvi prevemente dei miei ultimi due acquisti tecnologici: un telefonino nuovo e il Dell Inspiron Mini (che finalmente è arrivato cazzarola).

Il primo è un Nokia E51 molto business, molto wireless, molto profescioAnal.

Del secondo v’avevo già accennato qualcosa. È stato bello perché, appena alzato sono andato sul sito della Dell per verificare lo stato dell’ordine e ho trovato la scritta “consegnato”. Alché mi sono alzato per trovarlo di là in salotto.
Non male. Il netbook è esattamente come da recensioni: piccolo, leggero, rapido all’avvio e con una discreta autonomia delle batterie. L’unica difficoltà che ho trovato nell’utilizzo è quella di avere i tasti della tastiera (..) tutti molto ravvicinati. Devo prenderci un po’ la mano.

Bene, credo di avervi aggiornato almeno in parte sugli ultimi accadimenti.
Qua stiamo tutti malaticci. Tra l’altro la combo bagordi+freddopino ha messo in ginocchio quasi tutti.
Speriamo di rimetterci in sesto al più presto.
Ci si rilegge. See ya.
Sia – Buttons (CSS Remix) [mp3]

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Flash Updates

Breve post per aggiornarvi sui miei stronzeggiamenti settimanali.

La salute c’è (detto ciò domani morirò tra atroci sofferenze), a lavorà se lavora (forse forse una persona con cui collaboro ha agganciato un cliente grosso, quindi incrociamo le dita), il mio sito profescioAnal – come direbbe Mr. Superfuffa – si aggiorna automaticamente ogni 5 minuti per cazzi suoi e la vita mi sorride. Cioè anche no, ma sinceramente in questi giorni non posso proprio lamentarmi.

Ho saputo che Erol Alkan suonerà al Brancaleone il 22 Novembre. Non entro in quel posto da anni ormai, ma vista l’occasione e la concomitanza con il Rome Camp (avrò il piacere della compagnia di diversi amici terroni e polentoni i quei giorni) sicuramente farò un salto. Anzi, faremo un salto. Ne varrà sicuramente la pena.

Segnalo la nascita di SleepWalking, progetto di magazine musicale partorito dalla fervida mente di Zonda. Dategli un’occhiata. Per i contenuti, ma anche solo per lo sbattimento che Marco s’è accollato per imparare ad usare WordPress.

Detto ciò vi lascio con due pezzi di Greg Laswell trovati su Metaphor. See ya.
Greg Laswell – I’d Be Lying [mp3]
Greg Laswell – Girls Just Wanna Have Fun (Cindy Lauper Cover) [mp3]

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Mettere bocca nelle cose

Mettere Bocca
(image from nightmare brunette)

La gente che mette bocca in cose che non sono di loro competenza mi manda in bestia.
Perché non farsi riccamente i cazzi propri?
Perché?
Perché volersi far belli su cose che neanche esistono?
Odio le rotture di cazzo. Odio iniziare la settimana con queste.
Ma odio ancora di più chi parla troppo.
E che finisce col mettermi in bastoni tra le ruote.
Io però ricordo tutto. E prima o poi giuro che mi rifarò. Con gli interessi.
Altre volte invece capita pure che l’intromissione di qualcuno possa anche salvarti le chiappe. È raro ma ogni tanto capita.
Non oggi comunque.

L’immagine? Rappresenta l’unico caso in cui gradisco metterci bocca. Ecco.
The Bloody Beetroots – Yeah Boy [mp3]

edit: stavo dimenticando di segnalarvi la nuova compila firmata Dj Torba!

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Party time is coming

Girrrrrrls
(image by lastnightsparty)

Altra settimana archiviata. Per fortuna.

Stasera le opzioni romane per la serata sono le seguenti:

Deepsession al Lanificio159

– No Future Party al Goa (passate da Brugo per maggiori info)

FrigoParty in quel di San Lorenzo al Mads (presente anche Enzo Polariod)

Io opterò per l’ex-lanificio, vista la vicinanza a casa e visto che avrò un compleanno in zona Piazza Bologna.

È stata una settimana ricca di spunti offerti dalla blogosfera. Dalle uscite (a metà tra la propaganda spicciola e la televendita – è solo la mia opinione, poi magari sbaglio) di Carlo Pastore, alla spassosissima disamina da parte di Kekkoz del film “AlbaKiara” (durante WalkThisWay! mi ha fatto pisciare dalle risate), passando per i post del BollA (momento familiare-autoreferenziale grandioso), i video EdukascioAnal di Eazye e il grande scritto profetico di Matteo.

Altre interessanti discussioni si sono tenute prima sulle tette di Katy Perry, poi sul pelo ascellare di Asia Argento.

Insomma tra stronzate deliranti e pettegolezzo becero ce n’è stata di roba da leggere.
E c’ho ancora una valanga di post arretrati non letti.
La tentazione del “mark all as read” è grande ma non voglio correre il rischio di perdermi qualche altra chicca.

Vi saluto presto chiudendo questo che è più che altro una comunicazione di servizio (del tipo “indicazioni su letture cazzone”).

Buon weekend.
Empire Of The Sun – Walking On A Dream (Van She Tech Remix) [mp3]
(via syrdurrjomi – da Giuliana trovate l’originale)

Mr. Oizo – Two Takes It [mp3]
(via mewzick)

Sneaky Sound System – When We Were Young (G.L.O.V.E.S. Remix MSTRD) [mp3]
(via BIGSTEREO)

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Tutta una settimana davanti

Settimana durissima questa.
Ed è già tanto l’essersi messi alle spalle questo Lunedì, tra i più fastidiosi e noiosi dell’anno.
Però mi sono portato avanti col lavoro. A breve metteremo online il sito per la Saint Francis International School.
Che è venuto decisamente carino. Vi mostro una piccola anteprima:

St Francis School Website
Sistemati altri pochi dettagli consegneremo questo lavoro.
Poi ci sarà altro e altro ancora. Un bene senza dubbio. Ma anche un vero massacro.
Decisamente così, considerando il fatto che praticamente non ho fatto vacanze quest’anno.
Proseguirò fin quando sarò in grado. Al limite quando non avrete più notizie dal sottoscritto saprete già che la mia assenza da questi spazi è dovuta ad un annunciato esaurimento nervoso.
A proposito di blog. Tardoromantico mi ha offerto l’opportunità di poter postare qui. Vi consiglio di darvi un’occhiata ogni tanto, specie se come me la sera andate in caccia di canzoni della buonanotte.
Ho davvero poco altro da aggiungere stasera, sono stanchissimo.
Vi lascio un bel remix firmato Girl Talk di “Let’s Call It Off” di Pietro Bjorno e Giovanni.
Alla prossima.
Peter Bjorn and John – Lets Call It Off (Girl Talk Remix) [mp3]

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Anche questa settimana è andata

Hipsters
(image from Lastnightsparty)
Si. Se la semo tolta dalle palle.

Oggi ho rosicato abbestia perché m’è saltato un appuntamento di lavoro con un cliente: sarebbe stato un aperitivo alla Pergola dell’Hilton. Spero ricapiti presto un’altra occasione d’andarci.
Dev’essere un’esperienza mistica. Sia per il palato che per il portafogli.
Fortuna che -di solito- paga il cliente. “Scroccone del cazzo”. Si lo so 🙂

Torniamo a noi.

Sto seguendo dei consigli amici: ho scaricato tutto lo scaricabile dei Wave Pictures.
Appena ho tempo scriverò a riguardo due righe. Per ora vi lascio il link all’ultimo disco.

Ormai ascolto poco i miei mp3 quando sto al pc.
Hypemachine e Blip.fm ormai dominano la scena sui miei browser web.
Anche se di robe da evidenziare ne ho trovate poche. Cioè di cose nuove intendo.
Mmm per esempio dei Kings of Leon se n’è parlato ovunque. Del remix bellerrimo di Womanizer ne ha parlato invece Brugo. Degli ennesimi remix di Kids dei MGMT tipo quello dei Soulwax (fico eh), ne ho già bloggato in passato (tra l’altro delle volte mi sembra di postare solo remix di quel pezzo ormai..).
Però d’altra parte si scoprono anche blogghetti nuovi e si finisce per ascoltare novità firmate Lo-Fi-Fnk o come un bel remix di Reckoner dei Radiohead ad opera di LoveTongueAttack. O come ancora il remix a mio avviso bello coatto di “Still Dre” dei Megasoid.

Insomma di cosa da proporre sul blogghe ce ne sono sempre (e non ho neanche affrontato la tema “hipsters” di cui tanto s’è parlato in questi giorni) anche se delle volte è complicato scegliere le robe più meritevoli da essere postate.
Però per voi amichetti che mi passate a leggere questo sforzo lo faccio volentieri.

Chiudo in fretta lasciandomi contagiare un po’ dal Tranzo e invitandovi a dare un’occhiata qua, qua e qua (post che fa il palio stranamente con questo mio tweet di stamattina).

Buon weekend
Kings of Leon – Closer [mp3]

MGMT – Kids (Soulwax Remix) [mp3]

Lo-Fi-Fnk – Want U [mp3]

Radiohead – Reckoner(LoveTongueAttack Bmore Remix) [mp3]

Dr. Dre – Still Dre (Megasoid Remix) [mp3]

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Back to the old habits

Whore!
Smaltiti i sentimentalismi dei giorni scorsi e perso il concerto dei Notwist di ieri notte a causa della mia fottutissima disorganizzazione (porcadiquellagranputtanabastarda aggiungo, visto che poi preso dallo sconforto sono tornato a casa senza neanche prendere in considerazione l’opzione L-Ektrica) torno ai miei soliti post telegrafici, ormai elemento caratterizzante di questo blog cazzone.

Post brevi e a punti ,dunque, anche perché alle 5 ho l’ennesimo appuntamento di lavoro e di tempo ce n’è tutto sommato poco.

Procediamo.

– E’ disponibile alla visione del popolo della rete il video di “Ode to the season” dei Canadians.
È costato loro caro anche in termini di salute quindi guardatelo.

– Stasera alle 23 su Radio Città Aperta (anche in streaming web) JunkiePop e Colas tornano con la nuova edizione di Walk This Way.
Come ha detto Diego, questa è l’edizione “pressing champions league”.

– Da Polaroid si parla dei Tahiti 80. Che mi piacciono parecchio.

– Trovati tre mp3 simpatici da segnalarvi: il primo è l’ennesimo mashup/remix di Electric Feel dei MGMT (cioè anche “basta”), mentre il secondo è un pezzo di Little Boots, di cui leggo sempre più in giro per la rete. Il terzo è invece una traccia dei Wave Pictures di cui -ammetto candidamente- non so proprio una Benedetta Mazza.

See ya.
Kanye vs. MGMT – Electric Touch (Mighty Mi/Steve1der Mix) [mp3]

Little Boots – Bring It On [mp3]

The Wave Pictures – Dust Off Your Heart [mp3]

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Proud to be part of it

La due giorni de “Il Sorpasso” è terminata.

Non vi parlerò però tanto di musica, artisti, pubblico e (mal)tempo.
Cioè anche si.
Però in modo marginale. Perché di questa esperienza mi porterò dietro altro.

Come l’essermi ritrovato tutto a un tratto assieme ad un manipolo di persone speciali, gente che leggo ormai da un po’, gente di cui ho potuto apprezzare la simpatia oltre che le conoscenze musicali, persone che mi hanno cagato anche inaspettatamente considerato il fatto che in fin dei conti neanche mi conoscevano. Ecco.

È questa la cosa più bella di tutti questi giochi che si chiamano blog, twitter, ecc. : sto conoscendo bella gente, con cui condivido passioni che ahimé sono estranee alla maggior parte delle mie amicizie.
Eccezion fatta per il prode Derrik a cui va fatto un plauso in tal proposito visto che è quasi sempre presente nel momento della battaglia.

Zen Circus
(Zen Circus – picture by Cherry Blossom G1rl)
Le mie passioni.
Questo weekend è stato prepotentemente all’insegna di una di queste, forse la più grande: tra Venerdì e Sabato ho avuto il piacere di sentire artisti come Ardecore, Zen Circus, Dente, Paolo Benvegnù, Vasco Brondi (davvero emozionante), Albano Power, Cat Claws, Babelot, Superpartner, The Niro (visto per la prima volta dal vivo, spacca), Comaneci, Gonzo48k, Settlefish (potentissimi), Giardini di Mirò (grandi, nonostante gli inconvenienti tecnici) e diversi altri.

luci della centrale elettrica
(Le Luci Della Centrale Elettrica – picture by me.laura)
Insomma davvero tanta, tanta roba.
Forse anche troppa roba, difficile da assimilare tutta insieme.

Dio ho una confusione in testa che mezza basta.

Mi fa incazzare da morire invece il fatto che qua in italia quando si parla di musica si pensi solo a Biagio Antonacci, Caparezza, Elii (a cui vanno in ogni caso affetto e stima infiniti, per carità) e i Baustelle. C’è davvero tanto altro là fuori.
E di ben altro spessore se vogliamo dirla proprio tutta.

Gonzo48k
(Gonzo48k – image from Flickrmica l’ho trovata una foto della loro esibizione..)
Dicevo.

Bello, davvero bello esser stato lì per uno come me che era alla sua prima esperienza con un contesto del genere.

Bello al punto che sono andate in secondo piano cose come qualità e quantità del pubblico (specie quello della prima giornata) o come il tempo variabile che per fortuna non ha rovinato la seconda giornata (anche se ha piovuto fino a poco prima dall’inizio delle performance, facendomi temere il peggio).

Settlefish
(Settlefish – picture by Cherry Blossom G1rl)
È stato anche faticoso, lo ammetto.

I gruppi si sono alternati sui due palchi ogni mezz’ora.
Finiva un gruppo e iniziava subito l’altro.
Sono rientrato a casa che ero stravolto.
Stravolto ma contento.
Felice di aver vissuto un’esperienza del genere e desideroso di ripeterla al più presto.

Giardini di Mirò
(Giardini di Mirò – picture by Cherry Blossom G1rl)
Mi rendo conto probabilmente che i fatti dello scorso weekend non rappresentano niente di così tanto eclatante ai più. Per me invece sono stati momenti in qualche modo speciali.
Sarà magari ridicolo, ma è stato gratificante ritrovarmi spalla a spalla con persone che fino a poco tempo fà erano solo delle entità a cui ho finalmente potuto dare un volto, una forma concreta.

Quindi posso archiviare questa esperienza con lo spirito di un bimbo appena tornato da una vacanza-studio in Inghilterra, felice di aver in qualche modo fatto amicizie che mi auguro proseguano nel tempo. Quindi un grazie sentito a Max (spero ricapiti presto occasione di rivederci), a Giorgio e ai due panda-soci.

Come dicevo ho deciso di affrontare l’argomento mettendo in primo piano l’impatto emozionale che ha avuto su di me.
Che come potete capire è stato forte.
Sperando sia un punto d’inizio.
Non che sia stata una roba alla “Tutti insieme appassionatamente”.
Però, lo ammetto, poco c’è mancato per quanto mi riguarda.

Davvero, mi si è aperto un mondo davanti.
Visto che oggi mi riesce impossibile caricare i singoli mp3 su tutti i servizi di file hosting ho pensato di prepararvi uno zippone unico. Così facciamo prima.

Queste le tracce incluse:
Zen Circus – Figlio di Puttana

Le Luci Della Centrale Elettrica – Per combattere l’acne

Cat Claws – Make a Wish

Gonzo48k – Fear of You

Settlefish – Summer Drops

Giardini di Mirò – Broken By
Ovviamente è tutta roba che avete già.
Ma qualcosa la dovevo pure postare no?


Il Sorpasso [zip]

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Weekend’s coming events. E non solo

CROWD
(image by lastnightsparty)

Oggi posso dire che parte definitivamente la mia stagione musicale.
Alle 18.30 si apriranno i cancelli de Il Sorpasso. E già non vedo l’ora.
Sabato oltre al day 2 dell’evento di cui sopra ci sarà anche il ritorno della Deepsession.
Già ne avevo scritto ma repetita iuvant (Matteo scusa ma avevo troppa voglia di farti il verso).
Martedì ci saranno poi i Notwist al Circolo degli Artisti.
Ho brividi solo all’idea.
Sempre martedì all’Akab c’è l’opening party di L-Ektrica.
Pure qua mi ripeto perché non la cosa non fa male.
Insomma ci sarà davvero da divertirsi nei prossimi giorni.
Sempre a proposito di appuntamenti ricordo che oggi ci sarà l’edizione romana della Girl Geek Dinner.
Ne parlo nonostante uno screzio successo in passato con una – mi sembra di capire – delle organizzatrici. Ancora rido ripensando all’accaduto.
L’edizione romana vede tra le organizzatrici anche Chiara che ho conosciuto alla BlogBeer, quindi a lei faccio un grosso in bocca al lupo affinché la serata riesca alla grandissima.
Perché mi è simpatica lei ma sopratutto perché tengo molto affinché anche nella Capitale prendano piede certe cose. Ammetto che un po’ mi scoccia il fatto che Milano sia l’unico polo di riferimento della blogosfera italiana. Noi romani possiamo fare la nostra parte.
Detto ciò vi saluto con un po’ di musica. Ci si risente dopo. Forse.

Later.

Madonna – Into The Groove (Toop Toop/Jump Mix) [mp3]
(ne aveva parlato Brugo, è figa, la ri-posto)

Little Boots – Meddle (Designer Drugs 80s Coke Jam Remix) [mp3]
(perché quelli di DISCODUST ci prendono sempre)

update
Dimenticavo di dire che dal Tranzo trovate cosucce interessanti oggi.

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Scritto tanto per..

Heroes
Scrivo questo post giusto per dare un segnale di vita.
Oggi non avevo proprio voglia di mettermi a navigare/leggere/ascoltare/fare e scrivere. Però giustamente capisco pure che tenere un blog significa anche faticare ed impegnarsi quindi butto giù ‘ste cavolo di due righe e non ci penso più.

Dicevo che oggi non avevo voglia di scrivere. Mi sono diviso tra lo studio, le telefonate di lavoro e qualche puntata delle mie serie tv preferite.
Mi son visto Gossip Girl, Smallville e Heroes.
Dopo cena mi vedrò la 5a di 90210.
E in download ho la prima stagione di Mad Men. E ‘sticazzi.

Stamattina spulciandomi i feed ho trovato due link interessanti: uno mi ha strappato un sorrisone ad un orario in cui riesco a comunicare solo per sguardi, mentre l’altro s’è rivelato un gioco fiquo al punto che ad un certo punto m’è volato il mouse ed è finito in mille pezzi. Però mi sono divertito.
Non posso che ringraziare gli autori di quei link cioè Massimo e Kit.

Va da sé che essendomi dedicato al libraccio infame, appunti demmerda e ai telefilm, non ho sentito tanta musica. Oddio qualcosina si in realtà.
Per esempio vi dirò che i nuovi dischi di Hello Saferide e Deerhoof sono proprio fighi.
Magari scriverò qualcosa a riguardo un’altra volta.
Magari postando anche un paio di tracce.
Oppure no, vedremo.

Toh giusto perché sotto sotto, sotto nutro stima e affetto per voi, in perfetto stile volemose bene, damose da fa’ vi posto tre tracce che ovviamente non c’entrano una Mazza col resto del post: una novità, un classico strappalacrime/stracciapalle ed una perla firmata Ben Gibbard inviata credo un po’ a tutto il mondo dal solito postino indie.
Detto ciò chiudo e vi lascio agli mp3. See ya.
Memory Cassette – Surfin [mp3]

Howie Day – Collide [mp3]

Ben Gibbard – Carolina [mp3]

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Time to break the silence

Disconnesso Proselity
(JJFlash ed io dal Flickr di Umberto)
Ieri notte ho partecipato alla mia seconda Blogbeer.
E come da previsioni mi sono spaccato.

Mi sembrava giusto interrompere il silenzio di questi giorni (causa lavoro e studio) in occasione di una roba del genere: bello rivedere volti conosciuti la scorsa volta (come ad esempio chi mi ha detto d’avermi inserito tra i suoi blog musicali, mettendomi un po’ in imbarazzo – cosa successa con Umberto anche durante il twitt-aperitivo tra l’altro) oltre a facce nuove come quelle di Eugenio, il vero lupo di mare dichiarato della blogosfera italiana, e Chiara che è anche un mio piacevole contatto Blip.fm.
Di cose interessanti uscite fuori durante la serata ce ne sono state diverse, appena posso proverò a scrivere qualcosa di più articolato. Cioè per esempio due parole sull’amico di Robie che s’è girato tutte le coste del Mediterraneo in moto credo prima o poi dovrei proprio spenderle!
L’unico rammarico è quello – come l’altra volta – di aver lasciato la moleskine a casa… dovevo segnarmi nomi, nick e link ai blog ma anche stavolta mi sono dimenticato. Sono pessimo, lo so.
Dimenticavo che un saluto devo farlo nche ai paccari dell’ultima ora – come dice Robie – che non sono riusciti a passare. Spero di rivedervi tutti la prossima volta.

Dicevo che di tempo libero ne ho poco in questi giorni e di passarlo a scrivere qui non ne ho troppa voglia. Sinceramente ho preferito dormire quando ho potuto.
Però questo periodo da allarme rosso sta arrivando alla sua – speriamo – conclusione, quindi prevedo di poter curare queste paginette con la solita periodicità cioè quelle 3 o 4 volte random a settimana, insomma.
E poi c’è da ripostare qualche mp3 altrimenti come farei a giustificare la mia presenza su Elbo.ws?
Quindi in chiusura vi lascio un altro pezzo da Only By The Night dei Kings Of Leon e un mp3 firmato Immuzikation che avevo giù pubblicato da una cara amica, annunciandovi prima però che mi sono procurato il nuovo dei Cold War Kids e che non vedo l’ora di ascoltarlo. Cosa che succederà presumibilmente in giornata.
See ya.
Kings Of Leon – Use Somebody [mp3]

New Kids On The Block – Action Step (Immuzikation Blend) [mp3]

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‘till the end of the world

Sono giornate decisamente piene di impegni.
L’impegno è massimo ma nonostante ciò i vari lavori continuano ad accumularsi inesorabilmente.
Questo Settembre porterà via sicuramente quel poco di energie accumulate durante la (finta) pausa estiva. Altro che fine del mondo. Magari. Qua invece non finisce nulla. Anzi.
È forte il presentimento per il quale tutto questo non sia altro che l’inizio di un qualcosa di ben più complicato e stancante. Ma noi siamo forti, noi siam forgiati per fronteggiare a testa alta qualsiasi cosa. Basta crederci.
Perché poi non c’è solo quello: ci si mettono anche persone del passato che tutto a un tratto fanno la loro comparsa rivelando robe toste. Notizie che destabilizzano. Che fanno pensare. Anche troppo.

Ed è anche per questo che non voglio assolutamente rinunciare a quei piccoli grandi appuntamenti che allietano la mia vita 2.0 e non. Appuntamenti come l’aperitivo di ieri tra twitterers (delle foto – tra cui un paio col dramma dell’ascella pezzata del sottoscritto – le ha scattate Viditu) o come quello musicale che si terrà il 26 e 27 Settembre a Parco Rosati, qua a Roma: occasione importante per sentire nel corso delle due giornate gente come Paolo Benvegnù, Zen Circus, Cat Claws, Gonzo48k, Settlefish e tanti altri. Occasione poi per beccare tanta gente di Roma e non, come Massimo che m’ha confermato oggi la sua presenza. Non vedo l’ora.

Come non vedo l’ora che questo caldo fottuto lasci spazio ad un mai così tanto agognato freddo autunnale.

Non ho molto altro da aggiungere se non i soliti brani che sceglo per accompagnare i miei post tra i quali ho inserito uno degli Elbow. Perché in questi giorni se ne parla abbastanza di loro. E perché la canzone direi che ci stà tutta.
Stars – Your Ex-Lover Is Dead [mp3]

Plugs – Body Heat (Heartbreak Remix) [mp3]

Elbow – August and September (The Cover) [mp3]

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I’ll Catch you. Someday. Somehow

Get Up Kids

Domenica pomeriggio. Fuori è caldo.
Ci si può perdere osservando il blu intenso di questo cielo.
Mi ritrovo qua a raccogliere le idee, a cercare di mettere insieme i perché e i per-come di un Sabato sera incasinatissimo, assurdo, da non ripetersi assolutamente.

E nel frattempo – tanto per cambiare – ascolto musica. Tanta. Troppa.
Ma sicuramente giusta.
Rientrato a casa ho letto l’ultimo post di Bluto. Pesantissimo. Non tanto per la chiusura in sé del blog (che era nell’aria da tempo) quanto per il fatto che – come lui stesso ha detto – deve sistemare ed organizzare tanti aspetti prioritari della propria vita. Non posso che augurargli tutto il meglio. Perché – anche se non l’ho mai visto di persona – lo considero un amico, uno con cui a livello di ascolti musicali ci siamo trovati subito, uno che come me ama oltre alla musica anche un certo tipo di cinema ed i colori rossoneri. Un grande, insomma. Come già gli ho scritto, spero possa tornare presto a scrivere perché la blogosfera si sta riempendo di tanti fanfaroni come me, mentre lui è uno di quelli che appartiene a quella sorta di vecchia guardia che tanto ha prodotto (e tanto continua a produrre) contenuti di qualità. E non solo per quanto riguarda la sfera musicale.
Vecchia guardia che non tradisce mai, che produce post belli da farti mangiare le mani. Che riesce sapientemente ad unire all’informazione anche quelle sfumature personali legate ai ricordi, ai sentimenti, alle delusioni e alle speranze. Insomma gente che scrive da Dio e che tratta sempre di cose belle. Non “interessanti”. Belle. E basta.

E proprio prendendo spunto da una di queste mie letture mi sono avventurato nell’ascolto di “Something To Write Home About” dei The Get Up Kids. Disco che non conoscevo. Che non potevo conoscere, visto che in quegli anni ero troppo preso dall’ultimo rantolo di ciò che fu il brit-pop. E così capitò di perdermi certe perle memorabili. Altra lacuna gravissima maturata in quel periodo è stata infatti il mancato ascolto di “In The Aeroplane Over The Sea” dei Neutral Milk Hotel. Sarò noioso, ma ringrazio il cielo di aver conosciuto quella “vecchia guardia”. Senza di loro continuerei a perdere tanto. Invece ora posso provare a rimediare, ad illudermi di poter recuperare un tempo perso che ovviamente non tornerà mai più. Ma almeno ora posso sapere cosa non ho vissuto. Ignorare il passato uccide. Lentamente ed inconsapevolmente.

Son passati quasi 10 anni. Era il 1999 quando i Get Up Kids pubblicarono quel disco. E Cristo, a me sembra ancora ieri. Gli anni del passaggio dal liceo all’università. Periodo di transizione. Periodo bellissimo, indimenticabile ed incompleto in egual misura.

The Get Up Kids – Action and Action

Something To Write About probabilmente non è il disco più bello della storia. Ma rimane un discone.
Un disco che non credo però possa mettere tutti d’accordo. Sorrido nel contrapporre le belle parole di JunkiePop e Marco Lorenzi per RockLine.it alla stroncatura di Brent DiCrescenzo letta su Pitchwork.
Singolare come il 99% delle volte io non riesca ad essere d’accordo con le robe che scritte da quei tizi . Il punto però è che la musica non è una scienza esatta. Lo sono le regole dell’armonia, ma non lo è la capacità di questa di regalare emozioni, di sapersi ritagliare uno spazio nella mente di chi l’ascolta. Confondere un esercizio di stile sonoro per una bella canzone è la più grossa stronzata che si possa fare. Come è una grossa cazzata quella di perdersi in ragionamenti del tipo “è commerciale, è così, è cosa, blablabla”: un disco è bello o brutto. Piace o non piace. Stop.
Ribadisco: la musica è roba di cuore, non di cervello. E questo è un disco che mi sta entrando dentro. Sempre più, ogni volta che lo riascolto. Ed ora che scrivo l’ho rimesso su per la terza volta consecutiva.

Disco da avere assolutamente. Non fermatevi alle recensioni. Ascoltatelo.
Io non me ne sono pentito.

The Get Up Kids – Valentine [mp3]
The Get Up Kids – Red Letter Day [mp3]
The Get Up Kids – I’ll Catch You [mp3]