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Approaching the weekend


(via iheartcomix.com)
Anche ieri sera alla fine sono rimasto a casa. A dire la verità sono giorni che non mi faccio un’uscita come si deve. Un po’ per il lavoro, vuoi per la scarsità di eventi interessanti e sicuramente per la poca voglia di affrontare serate poco patinate da parte di molti dei miei amici. Poca voglia di mettersi in gioco? Probabile. Loro però sfruttano altre carte per astenersi. Che poi essenzialmente sono due: la stanchezza

“..ho lavorato tutto il giorno, non ce la posso fare..”

(e allora cosa cazzo sei uscito a fare invece di rimanertene a letto a dormire… bah)
e l’età, perché a quanto pare oltre i 25 anni si diventa profondamente razzisti, classisti e pignoli nei confronti di chi ha anche un paio di anni in meno di te. Pare, eh.
Credo ci si nasconda proprio troppo dietro la scusa del “ma queste cose le fanno i ragazzini“.
Anche perché per divertirsi e scatenarsi non credo esistano età prestabilite. Non ci voglio credere. Sarebbe come accettare che a 26 anni si diventa vecchi. Cioè rappresenterebbe una dichiarazione di resa alla vita. E sarebbe follia pura.
Invece no, noi non molliamo e nonostante tutto decidiamo di volerci credere ancora.
Beh, magari non riprenderò a fare i bagordi sin da questo weekend (ci solo lavori da finire e tanti appunti da studiare, quindi dovrò tenere un profilo basso) ma dei prossimi appuntamenti salienti – tipo questo – ho deciso che non ne voglio perdere più uno. Eccheccazzo.
Perché I’m still alive, anche se vogliono farmi convincere del contrario.