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Miss Soprano

“Non sopporto i cori russi / la musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese. / Neanche la nera africana.”

Io sono di vedute musicali abbastanza aperte. Una volta ero un integralista da paura. Ascoltavo solo Paul McCartney e tutto quello che era stato generato e approvato dalle sue collaborazioni, con qualche riserva su sue indicazioni di beneplacito su terzi artisti. Poi il tempo è passato. L’elastico dell’integralismo sonoro ha cominciato ad allargarsi e ora l’unica cosa di critico che ha questa sorta di mutanda musicale sono preoccupanti segni di cedimento.

Rimangono poche saldissime cuciture a pararmi il c*lo ad una indignitosa esposizione pubblica. Una di queste mollette è un disgusto istintivo e smodato verso la musica lirica.

Oh. Io ci ho provato. Ho anche preso un brutto trip quando ho scoperto che Pinkerton degli Weezer, consumato in una decina di ottimi anni di servizio su stereo e cloni duplicati su cassettina e mp3, era ispirato all’opera di “Madame Butterfly“. Mi sono impegnato seriamente, perche’ Moz solo sa quanto è difficile guidarmi fuori dal tunnel di una infatuazione quando mi ci infilo dietro. Ma è stato più forte di me. Indistintamente come il New R’n’B o il Death Metal, sono rimasto acidamente infastidito dalla consueta totale noncuranza di metrica e rime, voci più utili a perforare i glanghi di un cervello marziano che ad essere ascoltate, dalla insostenibile pallosità di gente che ai tempi dei tempi seguiva queste rappresentazioni cosmocanore in quanto unica alternativa a “Un Posto Al Sole“.

Certo che se pero’ Marsha Long me le canta con quegli occhioni… 🙂

Come sono arrivato a parlare di opera? Chiaramente grazie alle figurine di MySpace, selezionate con il solito criterio esposto nel mio primo post disconnesso 🙂

Eveline Schroeter, oltre che una passata Miss Brasile (affermazione interpretabile a piacere) sembra avere anche una spiccata passione per Olga Maria. Accostiamo la scelta musicale alle foto carioca da corredo umano di carro in maschera che passano di sfondo attraverso le slide. Lo trovate bizzarro? Non tanto. Olga Maria non era nient’altro che la nonna.