(via hit-or-miss)
Mi ritrovo quasi alle tre del mattino a scrivere qui. Insonne.
Di nuovo. Sommerso dalla solita intricatissima matassa di pensieri.
Paure e angoscie.
Perché negarlo, i piani futuri sono al momento più nebulosi che mai.
Ma anche sogni, desideri. Evidenti segni che un certo tipo di mancanze nella mia vita cominciano lentamente a farsi sentire. Segnali presenti a dir la verità già da un po’, ma che arrivato a questo punto non riesco più ad ignorare.
Ordine. È la prima cosa che manca in questo momento nella mia vita.
E forse è sempre mancata.
Ordine nelle cose, nel lavoro, nello studio, nella mia stanza. Nella mia testa. E se consideriamo che da queste parti l’amore per quel che è il sognare è un vizio consolidato, capirete che la situazione è alquanto preoccupante: volare senza una rotta ben definita è pericoloso. Anche se si tratta solo di un volo pindarico. Mi rendo conto che non c’è alcunché di poetico in tutto ciò, ma sinceramente temo che per me il tempo per certi giochetti sia ormai terminato.
Eppure non è la prima volta che faccio questi discorsi. E temo non sarà neanche l’ultima. Perché alla fine ci ricasco. Ci ricasco sempre io.
Continuo a compiere gli stessi errori, continuo a lamentarmi delle stesse cose, continuo a tentare di sfogarmi in luoghi inappropriati e con modalità che alla fine oggettivamente risultano sempre poco efficaci.
Io e il mio solito vizio di vomitarmi addosso parole e parole. Che rimangono poi in queste paginette, col massimo effetto di far pensare al malcapitato lettore «stavolta cosa si è fumato questo?».
Già. Farei meglio ad andare a dormire.
Grouper – Heavy Water/I’d Rather Be Sleeping [mp3]
(MySpace – via hipsterrunoff > gorillavsbear)