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Went the distance, now I’m not gonna stop

Rollercoaster(image via thomashawk)

L’andazzo altalenante prosegue tra giornate meravigliose e difficilissimi addii.

Come dice Giulia*, la nostra vita davvero corre veloce come su delle montagne russe. Ci rimane solo di aggrapparci il più forte possibile alle proprie certezze e guardare avanti.

Insomma life goes on, in un modo o nell’altro.
Anche se in certi giorni.. ogni tanto per un cinque, dieci minuti pare davvero dura andare avanti. Però tocca sempre spingersi più in là, a qualunque costo.

Serve lucidità. E tocca essere spietati all’occorrenza. Senza rimorsi.
The Rural Alberta Advantage – Eye of the tiger [mp3]
(MySpace – via inkiostro)

Groove Armada – Shameless [mp3]
(MySpace – via brugo)
* Da quando stiamo insieme mi è sempre stata accanto, non mollando mai. Anche quando l’ho messa in difficoltà. Perché sono una persona complicata e starmi vicino non è cosa semplice.
Quindi Giulia, grazie. Di cuore.

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Noi gggente impegnata

Trench(image via SartoriaList)

Noi gente impegnata stiamo sempre al telefono.
Noi gente impegnata vorremmo avere un trench di Burberry’s ma costa davvero troppo.
Noi gente impegnata abbiamo sempre poco tempo.
E spesse volte finiamo col promettere per poi non mantenere.

Inutile raccontarsi cagate, anche quest’anno il tempo e la voglia di scrivere su queste pagine scarseggeranno ma intanto almeno per ora ho provveduto a sistemare un tema grafico temporaneo (o forse no, vedremo col tempo..) e ad inserire una sezione in cui archiviare i lavori fatti finora.

Perché anche se il tempo è limitato voglio che questo sito, questo blog continui ad essere testimonianza della mia vita incazzosa e vagamente sclerata. Quindi continueranno ad esserci post fin troppo personali e arrabbiati, continueranno ad esserci robe che avranno a che fare con la musica che ascolto e ci sarà ogni tanto anche qualcosa legato al mio lavoro.

Insomma.

Il blog cambia un pochino. Ma fondamentalmente è ancora vivo.

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I listen to bands that don’t even exist yet

Tee
Così su una maglietta si apostrofava la foga dell’hipster fomentato di conoscere e far sapere di conoscere band sempre nuove.

Per quanto il termine “indie” sia ormai vecchio, superato ed inflazionato non posso che ribadire il concetto: amo e amerò sempre l’Indie.
L’indie dei Built to Spill, dei concertini col pubblico di al massimo 10 persone perché la città è sotto un acquazzone, quello dei banchetti con cd e magliette venduti dagli stessi membri delle band, quello delle mail mandate via last.fm, myspace e facebook, quello che mi ha portato a conoscere tanta gente che stimo tramite i social network e la rete in generale, quello che il Pigneto è un’oasi felice, quello che menomale che c’è il Circolo.
Quello della musica che senti un po’ più tua anche perché hai l’illusione che – almeno all’inizio – non sia proprio di tutti. Perché negarlo?

Non è questione di spocchia o superbia.
È solo amore per una dimensione cui ancora riesco a godere di qualcosa che riesce ad emozionarmi.

La musica, appunto.

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Agosto

image
(image via killingbambi)

Aggiornamenti molto poco continui su questo blogghetto, ormai la cadenza dei post è quasi mensile. Roba pessima.
Forse a fine mese riuscirò a mettere in atto quel restyling grafico che di cui tanto ho parlato in passato includendo anche una nuova sezione dedicata al portfolio dei miei lavori.

Lavori. È stato un periodo intensissimo, in cui ho finito il sito di Tomorrow e quello per l’Hotel Fiuggi, scritto testi e smazzato diverse rotture di scatole. A breve concluderò anche il sito per il circolo sportivo Lanciani (qua una anteprima) e inizierò i lavori per un altro nuovo sito. Del frutto di questo lavoro purtroppo ne potrò godere soltanto in Settembre ma poco male, potrò passare un inizio autunno nella totale comodità economica.

In fondo va tutto bene, ho tutto quel che desidero. Sono sereno e felice. Quindi va bene così.

Perturbazione – Agosto

Eppure qualche giorno di tranquillità lontano da Roma me lo concederei volentieri. Magari già il prossimo weekend.
Parlando di altre trasferte future vi anticipo il mio quasi sicuro passaggio al Disconnect Festival (il socio Vibes già promette battaglia) e la trasferta a Novembre (questa sicura al 100% – ho già preso il biglietto) a Firenze per il concerto degli Wilco. Roba grossa. Bellissima. Giuro che non vedo l’ora.

Quindi come potete capire da queste parti tutto è in corsa, tutto è in movimento. Però con la certezza di avere certi punti fermi che, credetemi, non ero più abituato ad avere. E la cosa aiuta molto, fa stare bene.

Ecco. Chiudo il post proprio così, dicendovi che sto bene.

Ah… un po’ a contrasto col video dei Perturbazione vi lascio i soliti mp3 festaioli, che è estate e credo che un po’ di svago ce lo meritiamo tutti.
The Orange Lights – Life Is Still Beautiful (Alan Braxe Remix) [mp3]
Frankmusik – Confusion Girl (Russ Chimes Remix) [mp3]
Chromeo – 100% (Treasure Fingers Remix) [mp3]
Anoraak – Nightdrive With You (Jupiter Remix) [mp3]

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Me & The Washing Machine

image
(image via michi66f)

Ieri avevo una riunione tecnica a Tana delle Tigri.

Non ho sentito la sveglia. Ho fatto tutto di corsa.
Non ho trovato vestiti lavati e/o stirati.
Sono uscito con addosso una maglietta dei Transformers. Ridicolo.
L’alternativa era di indossare l’ennesima maglietta rovinata grazie ai miei favolosi lavaggi.
Belle cose. E mi son presentato in ritardo in ufficio. E mi hanno visto tutti.

Belle cose, ribadisco.

Eppure nonostante ciò è andato tutto bene. Sta andando tutto bene.
Questo è stato un Maggio favoloso.

Lo dico, sfidando la sfiga che comunque mi riprenderà prima o poi: sono felice e non ho paura d’affermarlo anche se già avverto l’ombra della nuvolona fantozziana che s’avvicina.

Sensazioni. Ma in questo momento sto talmente bene che voglio fregarmene.
My Awesome Mixtape – Me & The Washing Machine (Congo Rock Remix) [mp3]
(qua trovate il link per scaricarvi l’Ep, nel caso voleste comprarlo invece guardate qui)

Au Revoir Simone – Shadows (The Teenagers Remix) [mp3]

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Nightrider

Dashboard
(image by Rich238)

Viaggiare in macchina di notte. Strade che vedi scorrerti davanti, veloci con tutte scie di luci che si rincorrono, che un po’ ti abbagliano e un po’ di guidano amorevolmente nell’oscurità.

Mi piace guidare quand’è tardi.
Senza pensieri, sgombra la mente come son sgombre le strade.

Delle volte mi basta veramente poco per sentirmi libero, per vivere momenti di ovattata serenità che non hanno pari.
Fleet Foxes – Mykonos [mp3]
(via onesweetsong)

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I’m Finally Back

IMAGE
(image via michi66f)

Capita delle volte di separarsi da cose a cui si tiene tanto. Così.

Perché delle volte serve prendersi una boccata d’aria.
Guardarsi attorno.
Fare un bel respiro e staccarsi dalle solite cose.
Provare ed esplorare. E scoprire.

Scoprire cose belle, divertirsi anche senza far niente di che.
Scoprire che di un posto che conosci da una vita, da sempre praticamente c’è anche un altro lato. Diverso, più intimo. Meno inflazionato.
E apprezzarlo perché non essendo roba di tutti diventa un po’ più tuo, idealmente.

Travelling without moving, insomma.
Senza entusiasmi inutili. Senza correre. Con i tempi giusti.

Per una volta il tutto e subito non mi sta mancando per niente.
Me la sto godendo tutta così invece, assaporandomi momento dopo momento.
Non so cosa ne verrà fuori, magari alla fine non otterrò nulla.
Però avrò la consapevolezza d’esser comunque stato bene.

Cose magari anche ovvie per la maggior parte della gente, ma per me assolutamente sensazionali.

Un lampo, una folgorazione.
Una serie di cose un tempo oscure, ora luminose.
Belle. Stimolanti.

Insomma come riscoprirsi vivo dopo un periodo di anomala apatia.
Un po’ ciclica a dir la verità, ma assolutamente non voluta né cercata.
Perché c’è gente che certe cose se le cerca eh. Ma torniamo a noi.

Sta tornando la bella stagione, anche se lentamente.
E chissà, forse sto tornando anche io.

In ogni caso, ben ritrovati.

“Ritrovati”, si. Perché magari non leggerete sempre queste pagine, ma so che ci siete.
Siete rimasti, nonostante magari abbiate passato periodi difficili, abbiate dovuto affrontare prove durissime che logorano. Distruggono.

Ma continuate ad esserci. Ed è giusto che cominci a riattivarmi anche io.

See ya, fellas.
Passion Pit – Moth’s Wings [mp3]
Passion Pit – The Reeling [mp3]
Passion Pit – To Kingdom Come [mp3]
(nel caso ve lo foste chiesto, da queste parti è fotta totale per i Passion Pit)

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I’d rather be sleeping

paper plane
(via hit-or-miss)

Mi ritrovo quasi alle tre del mattino a scrivere qui. Insonne.

Di nuovo. Sommerso dalla solita intricatissima matassa di pensieri.

Paure e angoscie.
Perché negarlo, i piani futuri sono al momento più nebulosi che mai.

Ma anche sogni, desideri. Evidenti segni che un certo tipo di mancanze nella mia vita cominciano lentamente a farsi sentire. Segnali presenti a dir la verità già da un po’, ma che arrivato a questo punto non riesco più ad ignorare.

Ordine. È la prima cosa che manca in questo momento nella mia vita.
E forse è sempre mancata.

Ordine nelle cose, nel lavoro, nello studio, nella mia stanza. Nella mia testa. E se consideriamo che da queste parti l’amore per quel che è il sognare è un vizio consolidato, capirete che la situazione è alquanto preoccupante: volare senza una rotta ben definita è pericoloso. Anche se si tratta solo di un volo pindarico. Mi rendo conto che non c’è alcunché di poetico in tutto ciò, ma sinceramente temo che per me il tempo per certi giochetti sia ormai terminato.

Eppure non è la prima volta che faccio questi discorsi. E temo non sarà neanche l’ultima. Perché alla fine ci ricasco. Ci ricasco sempre io.
Continuo a compiere gli stessi errori, continuo a lamentarmi delle stesse cose, continuo a tentare di sfogarmi in luoghi inappropriati e con modalità che alla fine oggettivamente risultano sempre poco efficaci.

Io e il mio solito vizio di vomitarmi addosso parole e parole. Che rimangono poi in queste paginette, col massimo effetto di far pensare al malcapitato lettore «stavolta cosa si è fumato questo?».

Già. Farei meglio ad andare a dormire.

Grouper – Heavy Water/I’d Rather Be Sleeping [mp3]
(MySpace – via hipsterrunoff > gorillavsbear)

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Black Eyed Dog – Salinas

Carl Kleiner
(image by Carl Kleiner)

E così arriviamo al sesto post dell’anno.
Oggi inizierò a lavorare sulla nuova versione del tema del blog.
Vediamo se le esperienze che sto facendo col lifestreaming porteranno evoluzioni positive a questa mia creatura. Già.

Non vi tedierò i coglioni raccontandovi le solite robe, parlando solo di lavoro, di scazzi o delle solite tamarrate. Insomma della mia vita di questi ultimi anni.
O almeno non farò solo quello.

Questo blog dopo l’iniziale fase generalista ha preso una svolta decisamente musicale (probabilmente ancora più qualunquistica) e la tag “mp3″ che campeggia nel box a destra è abbastanza emblematica a riguardo.
Ora non è voglia auto-impormi delle guidelines sul come e “su cosa” scrivere nel blogghe però, ecco, non voglio correre il rischio di diventare monotematico. Che così si rischia solo di diventare noiosi e di scrivere poco. Cosa che ultimamente succede. Questo blog nasce come raccoglitore di appunti sparsi, di idee, di musica. Tutto materiale che racconta di me, delle mie passioni, di ciò che amo e di ciò che odio. E in quest’ottica farvi vedere ciò che mi piace oltre che a farvelo sentire mi sembra una buona idea.

Eppure nonostante questi miei buoni propositi mi trovo qua per postare gli ennesimi mp3, per farvi sentire qualcosa di bello. Di toccante. Per condivedere emozioni insomma. Come sempre.

Black Eyed DogPerché capita di sentire traccie di una bellezza struggente per le quali è impossibile non spendere qualche parola. Salinas è un pezzo di Black Eyed Dog, nome dietro al quale si cela Fabio Parrinello, cantautore varesino al secondo disco (il primo “Love Is A Dog From Hell” uscito nel 2007 e “Rhaianuledada (Songs To Sissy)” uscito lo scorso 22 gennaio, entrambi per Ghost Records).
Straordinario nel toccarmi emotivamente, merita d’essere ascoltato. Come tutto il resto dell’album.

Black Eyed Dog – Salinas [mp3]
(il disco lo trovate qui o su iTunes)

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Aggiornamenti falliti. Per ora

Waiting for...
(image from nightmarebrunette)

Oggi ho provato ad aggiornare questo blog alla versione 2.7 di WordPress. Davvero un grande passo avanti per questo cms. Che tutti aspettavano con una certa aspettativa (d’altro canto se non hai delle aspettative per le cose che aspetti, allora cosa le aspetti a fare?).

Purtroppo per qualche motivo il mio tema sembra non funzionare una volta effettuato l’upgrade: probabilmente saranno cambiate un paio di chiamate a delle funzioni che l’attuale tema utilizza.
Quindi per ora, niente aggiornamento. Che poi tutta questa storia potrebbe essere spunto per un’eventuale riscrittura del tema (che attualmente è un po’ un’accozzaglia di codice) o addirittura per la creazione di un nuovo tema.

Vedrò più avanti, quando avrò tempo.

Vogliamo parlare di altri motivi di scazzo? Netsons.
Quei simpaticoni di Netsons stanno upgradando i loro server sostituendo tra le altre cose il loro vecchio pannello di controllo con cPanel. Ottimo. Fighissimo. Bellissimo.
Peccato che al momento attuale io non possa accedere tramite ftp al mio account.

Poco male, dici: “ok, provo dal pannello di controllo”.
Eh si, ma quello non c’è brutto pirla, c’è anzi ci sarà cPanel!
E ora? E ora ti attacchi al cazzo.

No, ma il bello è che tutto continua a funzionare da Dio: lushanoperera.com va che è una bellezza.
Peccato non possa metterci mano.

Federico gli ha scritto una mail chiedendo spiegazioni. Vediamo cosa gli risponderanno.

La cosa ridicola è che non mi hanno mandato uno straccio di mail per comunicare queste operazioni di manutenzione/aggiornamento. La situazione diventa addirittura imbarazzante se condideriamo il fatto che per gli account free sono state inviate delle comunicazioni riguardanti questo tipo di operazioni, mentre per quelli a pagamento no. Non so, magari sono solo io l’unico stronzo sfigato.

Vi lascio va’ che qua ho ancora un botto di cose da fare. A presto.
The Outrunners – This Girls Are Dressed To Kill (Livyo Remix) [mp3]
(from myspilledpants)

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Magari meno

Sweet Couple
(image via Limine)

E rieccomi qua.
A scrivere sempre le stesse cose.
Che sono stanco, che lavoro, che non apro libro, che non mi laurerò mai, che mi sbatto e che non mi sbatto abbastanza.
Che faccio le ore piccole e dormo poco e male.
Che ragiono, che viaggio con la mente. Che sono qua ma che vorrei essere altrove.
Insomma le solite puttanate.

Stasera piove qua a Roma. Ne approfitto per lavorare. Tanto per cambiare.
Durante la mia prima parte di pausa mi sono visto la puntata s02e13 di Gossip Girl.
E scritte queste due righe mi guarderò Heroes.
Continuo a guardare queste serie tv anche se ormai sono diventate delle mezze cagate.
Però mi aiutano a staccare per quei 40/50 minuti.

Altro svago semplice semplice si sta rivelando il Tumblr. Ricordate quando dicevo che non ci avrei fatto un cazzo col Tumblr? Beh sbagliavo: questo bloggare da una botta e via, cotto e magnato insomma è divertente e poco impegnativo. E permette di dare spazio a quelle curiosità che magari non trovano spazio sul blogghe o su Twitter e Blip.fm. Insomma è un giochino divertente, vedremo quanto durerà.

Parlando sempre di Tumblr non posso che segnalare la figata partorita dalle menti del Grillo e di Kit: una genialata, tra l’altro dalla veste grafica superba. Andate, followate e rebloggate che ne vale la pena.

Prima di salutarvi e di lasciarvi alle solite tracce volevo segnalarvi anche le cover raccolte da Giuseppe, il ritorno di Lady Sovereign e la riapparizione del fantomatico (…) Dj Torba. Che è un po’ come quando i cattivi arrivano in città e Bruce Wayne si infila tuta e mantello e si mette a fare le sue bat-cose. E vabbè.

Non so perché ma mi viene in mente una canzone degli Zero Assoluto (…), Magari Meno forse. Può essere? Boh. Chissà perché. Meglio chiudere.

Alla prossima. See ya.
Little Joy – No One’s Better Sake [mp3]
(qui trovate video e link all’articolo di Stereogum)

Bloc Party – Signs [mp3]
The National – Slow Show [mp3]

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Slow

Domenica. Sono le sette passate e mi sento stanco come poche altre volte.
Stanco e infastidito. Però vabbè, tutto passa: passerà anche questa apatia.

Mi metto alle spalle una settimana particolare. Agrodolce.
Settimana di festeggiamenti. Di sorprese.
Settimana di batoste, piccole e grandi sconfitte.
Settimana durante la quale si sono contrapposti rallegramenti personali e rabbuiamenti di persone in qualche modo care.

Mi rendo conto che l’equilibrio nelle cose è una pura utopia.
Eppure lo continuiamo a cercare disperatamente.
Delle volte abbiamo anche l’illusione d’averlo trovato.
Per poi improvvisamente perderlo di nuovo.

Stronzate.

L’equilibrio non esiste. Ci si arrangia. Ci si prova ad organizzarsi al meglio per avere il culo parato. Ma si possono limitare solo i danni.
Prima o poi si rimane tutti col culo per terra. Solo una questione di tempo.
Il segreto a questo punto è avere la forza di rialzarsi sereni. Senza paura di ricadere di nuovo. Tranquilli, perché prima o poi ricapita. Ma non importa.

Tanto noi sappiamo come rimetterci in piedi.

Basta parlarsi addosso.

Meglio chiuderla qua. Non prima però d’avervi segnalato il caso della settimana proposto dal Grillo (a cui sono arrivato leggendo il post del Tranzo), le coveronze bbbelle che trovate da Eazye, il post celebrativo del collega (a cui dispiace non esser riuscito a fare gli auguri di persona), il nuovo sito/blog/magazine di Enrico, la notizia del secolo e per un ultime, un paio di tracce rispettivamente dei Broadcast 2000 e dei Funeral Party.

Perché il mondo prosegue spedito. Giustamente.
Mentre noi lentamente ci rimettiamo in corsa.

Alla prossima.
Broadcast 2000 – Get Up And Go [mp3]
(via nastypanda)

Funeral Party – Car Wars [mp3]
(via starkmagazine)

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Trovare dei titoli delle volte è un problema

Ci sono periodi e periodi.
Non ho mai brillato per costanza.
Mi sono sempre alternato tra momenti d’irrequieta attività e momenti da calma piatta.
Così anche nello scrivere sul blogghe: ci son giorni nei quali posto qua e da Giuliana.
Altri in cui non ho proprio voglia di stare al pc più tempo di quanto il lavoro già non mi costringa. Giornate in cui risulta difficile anche smaltire i feed. Riesco giusto a leggere giusto voi e a lasciare quei due o tre commenti stringati.

E vabbè.

C’è da dire che l’overdose di blog and related-cazzilli della scorsa settimana sicuramente non ha aiutato.
Ma adesso smaltita ‘sta botta sarà più facile tornare ai ritmi soliti. Si, perché tutto sommato avevo raggiunto un buoritmo: quei 2 o 3 post a settimana che permettono di dar vitalità a ‘sto blog senza diventare un impegno gravoso.

Chiudendo vi consiglio di fare un salto da Eazye che ci trovate robe gratificanti per gli occhi e i padiglioni auricolari; e vi ricordo pure gli appuntamenti del 2 e del 6 al Circolo degli Artisti (guardate il sito così capite) e quello del 4 per il ritorno di Deepsession al Lanificio159. Avrò tanto da lavorare questa settimana ma con un minimo di organizzazione riuscirò a non perdere questi tre appuntamenti.

Che poi ribadisco cose dette anche in passato, alla fine è sempre solo una questione d’equilibrio.

A proposito di equilibrio ecco secondo me una cover di quelle perfette, bilanciamento ideale tra violenza e melodia.
Jimmy Eat World – Firestarter (Prodigy Cover) [mp3]

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Some random vulgarity to let you know how much we stàmo a pezzi (cit.)

RomeCamp2008
(image by China_Blu – col titolo cito uno dei titoli di post più belli che abbia mai visto, opera di Brugo di non so quanto tempo fà..)

Come giustamente mi fa notare Ema, è arrivato il momento di tornare a scrivere su queste paginette.
Ho archiviato uno dei weekend fisicamente più provanti degli ultimi anni: il RomeCamp, il freddo, disavventure varie (multe, gomme bucate), il traffico romano, le bestemmie e progetti epocali di maestose porcate. Questa volta mi sono veramente massacrato.
Ma col sorriso sulle labbra.

Del camp posso dire principalmente due cose: che c’ho capito molto poco visto l’alto livello tecnico e che finalmente ho potuto abbracciare gente con cui sono in contatto da mesi ormai via blog, twitter e cazzilli vari.
Bello, molto bello.
Ovviamente mi riferisco a Stefano, Luca, Giuliana, Luca, Alessandra e Alfio.

Una cosa figa dei barcamp è la possibilità di beccare l’esperto di turno per chiedergli delucidazioni, fondamentali vista la mia innata capacità di capire cazzi per treni merci: così non posso che salutare anche Dafne e Luca, quest’ultimo gentilissimo nel rispondere alle nostre domande nonostante dovesse presenziare ad altri speech.
Credo che in queste occasioni limitare il numero degli interventi sarebbe forse una cosa buona, di modo da lasciare spazio a chi deve illustrare una data tematica. Dico questo perché inizialmente da quel che aveva detto Luca avevo capito una roba assurda. Assurda al punto che ironizzai sul twìttero riguardo la cosa. Poi vabbè – come detto prima – mi sono fatto spiegare per bene. E ringrazio ancora per la disponibilità.

Che poi a pensarci bene l’abbiamo accerchiato inizialmente con un fare alla “squadrone delle morte” bwhuahuahahaaha.

Ehm.. proseguiamo.

Di quel weekend porterò dietro anche il ricordo delle risate fatte.
Dio quando abbiamo riso. Da stare male.
Non sto scherzando: un po’ per quello, un po’ per il freddo ho sofferto di un fastidioso maldigola fino praticamente a ieri notte. Ho un po’ il rammarico dell’assenza del terzo porno-debosciato: fosse sceso pure Fede penso che avremmo seriamente rischiato la vita. Ma avremo modo di rifarci.

Altra roba spassosa del camp è stata la cosa di arrivare a spiegare qualsiasi concetto con la funzione “figa -> soldo -> merda”. È una roba un po’ complessa, un giorno vi spiegherò per bene come si realizza ‘sta cosa. Il giorno che vi illustrerò il progettone “startup della tetta”.

A proposito di “figa”: cercando per una volta di non mostrare il mio lato bestiale devo ammettere che mi sono trovato davanti un discreto numero di donne, a conferma del fatto che la concezione maschilistica della geekness è decisamente superata.

Ah poi vabbè al camp ho pure beccato facce amiche come quelle di Giovanni, Chiara, Ermanno, Marco, Eugenio, Umberto, Chiara, Fabrizio e Donato. Sempre un piacere ritrovarli.
Ah tra l’altro c’è una blogbeer pre-natalizia da organizzare eh.

Di cose ne sono successe proprio tante. Magari più avanti ci tornerò sull’argomento. Vedremo.

Chiudendo un attimo il discorso RomeCamp non posso esimermi dal parlarvi prevemente dei miei ultimi due acquisti tecnologici: un telefonino nuovo e il Dell Inspiron Mini (che finalmente è arrivato cazzarola).

Il primo è un Nokia E51 molto business, molto wireless, molto profescioAnal.

Del secondo v’avevo già accennato qualcosa. È stato bello perché, appena alzato sono andato sul sito della Dell per verificare lo stato dell’ordine e ho trovato la scritta “consegnato”. Alché mi sono alzato per trovarlo di là in salotto.
Non male. Il netbook è esattamente come da recensioni: piccolo, leggero, rapido all’avvio e con una discreta autonomia delle batterie. L’unica difficoltà che ho trovato nell’utilizzo è quella di avere i tasti della tastiera (..) tutti molto ravvicinati. Devo prenderci un po’ la mano.

Bene, credo di avervi aggiornato almeno in parte sugli ultimi accadimenti.
Qua stiamo tutti malaticci. Tra l’altro la combo bagordi+freddopino ha messo in ginocchio quasi tutti.
Speriamo di rimetterci in sesto al più presto.
Ci si rilegge. See ya.
Sia – Buttons (CSS Remix) [mp3]

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Rain drops are falling on my head

Wet Wet Wet
(image from lastnightsparty)

Da qualche ora a questa parte su Roma cade incessante la pioggia.
Traffico che lentamente si paralizza.
Gente che corre di qua e di là cercando un riparo.
Ma tra tutto il marasma ho visto lei che stava immobile alla fermata del bus.
Sotto l’acqua. Tranquilla. Non rassegnata. Di una bellezza sconvolgente.
Tanto lo so che non la rivedrò mai più.

Mi sento stronzo quanto James Blunt.
Armand Mirpou – Baby Was Held Back [mp3]

Astrolab – When The Leaf is Not Green [mp3]

Arnoux – Fishing bottles in the middle of a lake, Akko, Israel [mp3]

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Fine Tuning

Fine Tuning
(image from nightmare brunette)

Dopo un Venerdì in cui non sono riuscito a placare le mie famigerate voglie, ho passato un Sabato sera a casa a lavorare sui miei progetti.
Alla fine s’è rivelato un weekend abbastanza tranquillo. Fatto poco in generale.
Ma aspetto sereno.
Questa settimana l’imperativo è quello di portarsi avanti con i lavori.
Per arrivare a fine mese il più libero possibile da impegni e rotture di cazzo.
Perché tra il passaggio a Roma di diversi amici e tutta quella serie mirabolante di appuntamenti musicali che ho segnato nel post precedente, beh.. sarò impegnato a tempo pieno.
E ci sarà da divertirsi, ne sono certo.
Nel frattempo cerco accuratamente i suoni giusti.
MGMT, Justice & Kanye West – Electric Touch [mp3]
(via Metaphor)

Justice vs Michael Jackson – Genesis vs Thriller (Goldsmith Mashup) [mp3]
(via Forever Awesome)

Digitalism – Taken Away (Lapse Remix) [mp3]
(via soquitcherbitchen)
Dato che la banda passante di Boxstr è scarsina vi lascio le tre tracce in questo zippetto.

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Mettere bocca nelle cose

Mettere Bocca
(image from nightmare brunette)

La gente che mette bocca in cose che non sono di loro competenza mi manda in bestia.
Perché non farsi riccamente i cazzi propri?
Perché?
Perché volersi far belli su cose che neanche esistono?
Odio le rotture di cazzo. Odio iniziare la settimana con queste.
Ma odio ancora di più chi parla troppo.
E che finisce col mettermi in bastoni tra le ruote.
Io però ricordo tutto. E prima o poi giuro che mi rifarò. Con gli interessi.
Altre volte invece capita pure che l’intromissione di qualcuno possa anche salvarti le chiappe. È raro ma ogni tanto capita.
Non oggi comunque.

L’immagine? Rappresenta l’unico caso in cui gradisco metterci bocca. Ecco.
The Bloody Beetroots – Yeah Boy [mp3]

edit: stavo dimenticando di segnalarvi la nuova compila firmata Dj Torba!

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My Delirium

A volte è tutto un casino.
Delle volte quel casino è l’unica soluzione.
Ci sono situazioni in cui ti devi buttare nella mischia a testa bassa, non importa poi contro cosa impatterai.
Io della serata appena passata non c’ho capito nulla.
So solo che per poco non abbiam passato tutti dei bei guai.
Eppure la cosa mi ha fatto sentire vivo.
Come non mai.
Una scarica d’adrenalina come non ne avevo da anni ormai.
Da non rifare mai più, certo. Ma che botta di vita cazzo.
Forse me la porterò dentro per tanto tempo questa notte d’ordinaria follia.
Ma che il ricordo mi faccia da monito: non deve succedere ancora.
Non ho più l’età per certe stronzate. Stronzate da brivido per giunta.

Lascio qualche canzone come da abitudine..

Ladyhawke – My Delirium [mp3]

GRUM – Woah Lapse (Dub Re-Edit) [mp3]

The Virgins – Rich Girls (The Twelves Remix) [mp3]

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Proud to be part of it

La due giorni de “Il Sorpasso” è terminata.

Non vi parlerò però tanto di musica, artisti, pubblico e (mal)tempo.
Cioè anche si.
Però in modo marginale. Perché di questa esperienza mi porterò dietro altro.

Come l’essermi ritrovato tutto a un tratto assieme ad un manipolo di persone speciali, gente che leggo ormai da un po’, gente di cui ho potuto apprezzare la simpatia oltre che le conoscenze musicali, persone che mi hanno cagato anche inaspettatamente considerato il fatto che in fin dei conti neanche mi conoscevano. Ecco.

È questa la cosa più bella di tutti questi giochi che si chiamano blog, twitter, ecc. : sto conoscendo bella gente, con cui condivido passioni che ahimé sono estranee alla maggior parte delle mie amicizie.
Eccezion fatta per il prode Derrik a cui va fatto un plauso in tal proposito visto che è quasi sempre presente nel momento della battaglia.

Zen Circus
(Zen Circus – picture by Cherry Blossom G1rl)
Le mie passioni.
Questo weekend è stato prepotentemente all’insegna di una di queste, forse la più grande: tra Venerdì e Sabato ho avuto il piacere di sentire artisti come Ardecore, Zen Circus, Dente, Paolo Benvegnù, Vasco Brondi (davvero emozionante), Albano Power, Cat Claws, Babelot, Superpartner, The Niro (visto per la prima volta dal vivo, spacca), Comaneci, Gonzo48k, Settlefish (potentissimi), Giardini di Mirò (grandi, nonostante gli inconvenienti tecnici) e diversi altri.

luci della centrale elettrica
(Le Luci Della Centrale Elettrica – picture by me.laura)
Insomma davvero tanta, tanta roba.
Forse anche troppa roba, difficile da assimilare tutta insieme.

Dio ho una confusione in testa che mezza basta.

Mi fa incazzare da morire invece il fatto che qua in italia quando si parla di musica si pensi solo a Biagio Antonacci, Caparezza, Elii (a cui vanno in ogni caso affetto e stima infiniti, per carità) e i Baustelle. C’è davvero tanto altro là fuori.
E di ben altro spessore se vogliamo dirla proprio tutta.

Gonzo48k
(Gonzo48k – image from Flickrmica l’ho trovata una foto della loro esibizione..)
Dicevo.

Bello, davvero bello esser stato lì per uno come me che era alla sua prima esperienza con un contesto del genere.

Bello al punto che sono andate in secondo piano cose come qualità e quantità del pubblico (specie quello della prima giornata) o come il tempo variabile che per fortuna non ha rovinato la seconda giornata (anche se ha piovuto fino a poco prima dall’inizio delle performance, facendomi temere il peggio).

Settlefish
(Settlefish – picture by Cherry Blossom G1rl)
È stato anche faticoso, lo ammetto.

I gruppi si sono alternati sui due palchi ogni mezz’ora.
Finiva un gruppo e iniziava subito l’altro.
Sono rientrato a casa che ero stravolto.
Stravolto ma contento.
Felice di aver vissuto un’esperienza del genere e desideroso di ripeterla al più presto.

Giardini di Mirò
(Giardini di Mirò – picture by Cherry Blossom G1rl)
Mi rendo conto probabilmente che i fatti dello scorso weekend non rappresentano niente di così tanto eclatante ai più. Per me invece sono stati momenti in qualche modo speciali.
Sarà magari ridicolo, ma è stato gratificante ritrovarmi spalla a spalla con persone che fino a poco tempo fà erano solo delle entità a cui ho finalmente potuto dare un volto, una forma concreta.

Quindi posso archiviare questa esperienza con lo spirito di un bimbo appena tornato da una vacanza-studio in Inghilterra, felice di aver in qualche modo fatto amicizie che mi auguro proseguano nel tempo. Quindi un grazie sentito a Max (spero ricapiti presto occasione di rivederci), a Giorgio e ai due panda-soci.

Come dicevo ho deciso di affrontare l’argomento mettendo in primo piano l’impatto emozionale che ha avuto su di me.
Che come potete capire è stato forte.
Sperando sia un punto d’inizio.
Non che sia stata una roba alla “Tutti insieme appassionatamente”.
Però, lo ammetto, poco c’è mancato per quanto mi riguarda.

Davvero, mi si è aperto un mondo davanti.
Visto che oggi mi riesce impossibile caricare i singoli mp3 su tutti i servizi di file hosting ho pensato di prepararvi uno zippone unico. Così facciamo prima.

Queste le tracce incluse:
Zen Circus – Figlio di Puttana

Le Luci Della Centrale Elettrica – Per combattere l’acne

Cat Claws – Make a Wish

Gonzo48k – Fear of You

Settlefish – Summer Drops

Giardini di Mirò – Broken By
Ovviamente è tutta roba che avete già.
Ma qualcosa la dovevo pure postare no?


Il Sorpasso [zip]

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the world is spinning around and we don’t know why

Vertigo
Oggi il tempo passa davvero lentamente.
Ho il sospetto che andando avanti così questa settimana non finirà mai.

Almeno oggi guardando fuori dalla finestra assisto al lento declino della stagione calda in favore dell’autunno, mai così tanto atteso da queste parti.
C’è il sole ma fa meno caldo. Si sta bene.

È già qualcosa.

Così nonostante il mondo sembri girare vorticoso attorno a me continuo a nutrire speranza nel futuro prossimo, continuando a credere che tutto si metterà pian piano sui binari giusti.

Bisogna solo tenere duro.
E a lottare giorno per giorno.
Andando avanti, superando difficoltà.

È cosa fattibile.

Vediamo quanto riesco a resistere.
Vediamo quanto cavolo posso valere.
Denison Witmer – Champagne Supernova (Oasis Cover) [mp3]
(via MOKB)