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Good News for People Who Love Good News

Good News
(image from lastnightsparty)
Se ho deciso di storpiare il titolo del primo disco quinto, sesto o millesimo disco dei Modest Mouse è perché son lieto di annunciarvi che l’appuntamento di lavoro di cui ho scritto prima è andato bene.
Sono contento, anche se son conscio del fatto che per rendere al meglio dovrò migliorare l’organizzazione di tutte le mie cose. Dovrò gestire meglio tempo e risorse. Ma ce la posso fare.
Modest Mouse – The View [mp3]
Tornando a noi invece, ho trovato un remix di un pezzo dei Dragonette.
Io li ho conosciuti ascoltando una cover di Girls di Calvin Harris (trovata all’epoca da Brugo) che mi aveva fatto impazzire. Oggi invece il feed reader ha pescato un re-work firmato Van She Tech. Che ovviamente vi propongo assieme alla cover di cui sopra.
Dragonette – The Boys (Calvin Harris Cover) [mp3]

Dragonette – I Get Around (Van She Tech Vocal Mix) [mp3]
Visto l’umore assolutamente positivo voglio aggiungere anche due piccoli omaggi. Uno ad Accento Svedese, l’altro all’amico Nicolò che nonostante sia fondamentalmente un pazzo furioso, è e rimarrà sempre nostro idolo indiscusso.
Tipical – The Color Inside [mp3]

Nicolò – Bust a Move

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Scritto tanto per..

Heroes
Scrivo questo post giusto per dare un segnale di vita.
Oggi non avevo proprio voglia di mettermi a navigare/leggere/ascoltare/fare e scrivere. Però giustamente capisco pure che tenere un blog significa anche faticare ed impegnarsi quindi butto giù ‘ste cavolo di due righe e non ci penso più.

Dicevo che oggi non avevo voglia di scrivere. Mi sono diviso tra lo studio, le telefonate di lavoro e qualche puntata delle mie serie tv preferite.
Mi son visto Gossip Girl, Smallville e Heroes.
Dopo cena mi vedrò la 5a di 90210.
E in download ho la prima stagione di Mad Men. E ‘sticazzi.

Stamattina spulciandomi i feed ho trovato due link interessanti: uno mi ha strappato un sorrisone ad un orario in cui riesco a comunicare solo per sguardi, mentre l’altro s’è rivelato un gioco fiquo al punto che ad un certo punto m’è volato il mouse ed è finito in mille pezzi. Però mi sono divertito.
Non posso che ringraziare gli autori di quei link cioè Massimo e Kit.

Va da sé che essendomi dedicato al libraccio infame, appunti demmerda e ai telefilm, non ho sentito tanta musica. Oddio qualcosina si in realtà.
Per esempio vi dirò che i nuovi dischi di Hello Saferide e Deerhoof sono proprio fighi.
Magari scriverò qualcosa a riguardo un’altra volta.
Magari postando anche un paio di tracce.
Oppure no, vedremo.

Toh giusto perché sotto sotto, sotto nutro stima e affetto per voi, in perfetto stile volemose bene, damose da fa’ vi posto tre tracce che ovviamente non c’entrano una Mazza col resto del post: una novità, un classico strappalacrime/stracciapalle ed una perla firmata Ben Gibbard inviata credo un po’ a tutto il mondo dal solito postino indie.
Detto ciò chiudo e vi lascio agli mp3. See ya.
Memory Cassette – Surfin [mp3]

Howie Day – Collide [mp3]

Ben Gibbard – Carolina [mp3]

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Late September Tips

Autumn Girl
(image from L’Angolo delle Fatine)
E’ arrivato il tempo delle ormai solite segnalazioni di fine mese. Procediamo.

Glasvegas

Scoperti tramite Dietnam via Blip.fm, i Glasvegas sono una band scozzese all’esordio e che hanno pubblicato in questo 2008 uno dei dischi più belli in assoluto tra quelli sentiti finora. Sono d’accordo con Massimo nel dire che questo è tra i 4 o 5 dischi candidati ad essere disco dell’anno assieme a Grand Archives e Lightspeed Champion.
Ecco, tanto per darvi un’idea di quanto mi sono piaciuti.
Glasvegas – It’s My Own Cheating Heart That Makes Me Cry [mp3]

The Buddyrevelles

Band di Chicago, i Buddyrevelles sono un gruppo indie rock formatosi nel 1997 che l’anno scorso è uscito con l’album intitolato Don’t Quit per Solitaire Records. Dal loro MySpace potrete apprezzare qualche traccia dal loro ultimo disco.
Io invece ve ne propongo un’altra che ci è stata “spinta” dal futuro sindaco di San Bonifacio (si, sempre lui) via Twitter.
The Buddyrevelles – I Dream of Rodney [mp3]
Nel caso non bastasse potete sempre dare un’occhiata al divertente video di “The Foreigner”.

Youth Group

“The Night Is Ours”, l’ultimo disco della band australiana è meraviglioso. Consiglio a tutti di procurarselo.
Oggi m’è tornato in mente grazie all’arrivo del sempre gradito dono da parte del Postino Indie che ha inviato la traccia che vi andrò a postare.
Youth Group – In My Dreams [mp3]

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Vintage lifestyle

60s

– Righe – pois – rombi – double colours – ballerine – zeppe – tacco 4 – tacco 10 – capello cotonato- capello liscio – frangetta – ciuffo – * –  minigonna – gonna a ruota – biondo cenere – nero corvino –
Bene, che mi fossi un po’ fissata con gli anni sessanta risulta, ormai, chiaro.. l’ispirazione, per il look REVIVAL per il SuperFashionParty a cui ho preso parte un paio di sere fa, è arrivata da una raccolta very trendy sui 60s 70s: So stilish!
Certo, non sarà proprio lo stile di questo MusicBlog, ma dato che il proprietario dice di ascoltare qualsiasi tipo di musica..non disdegnerà certo un consiglio su come ballare alla prossima seratina mondana! 😉

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Euphoria

– rientro a casa decisamente brillo. Non succedeva da un po’. Divertente

– controllo la posta e vedo che m’è arrivata finalmente una mail che aspettavo da tempo. Gioia

– controllo al volo Twitter, Friendfeed e Blip.fm e noto di aver superato su quest’ultimo i mille “listeners”. Son cose

– i Crystal Castels sono usciti con un nuovo video. Quello di Crimewave
(via Stereogum)

Crystal Castles – Crimewave (Crystal Castles vs HEALTH)

– i Kooks proseguono con la loro fissa per le cover. Stavolta è toccato ai MGMT. A fine post vi farò trovare l’emmepittré
(via Hyperbole)

– l’alcool assunto senza stile fa male. Fortuna che sono un grande attore.
La verità è che sto a pezzi

– Buona notte
Crystal Castles – Crimewave (Crystal Castles vs HEALTH) [mp3]
The Kooks – Kids (MGMT Cover) [mp3]

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Jacob Golden

Jacob Golden
(image by simonweller)

Jacob Golden (born mid 70s, Santa Clara, California) is an American songwriter/singer/guitarist. After the dissolution of his former band, Birthday, in 2000 he has worked as a solo artist and collaborated with different electronica musicians and producers. (…)

(da Wikipedia)

Jacob Golden – Zero Integrity


Ennesimo artista questo Jacob Golden che ho conosciuto grazie ai miei contatti su Blip.fm. La scoperta del giorno, decisamente.
Oltre al video vi lascio un paio di canzoni tratte dal suo secondo album uscito nel 2007 intitolato “Revenge Songs”.
Jacob Golden – On a Saturday [mp3]
Jacob Golden – Out Come The Wolves [mp3]
Segnalo inoltre il suo sito/blog ed il suo canale YouTube.

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Intrecci

Bloc Party
(image from Wikipedia)

L’esperienza di crossblogging procede a gonfie vele come avrete visto dai post precedenti. Derrik, Zonda e Hecyra (oggi il suo primo post, grassie cawa) hanno lasciato il segno da queste parti. Non vedo l’ora di leggere qualcosina da parte degli altri amici coinvolti in questa mia geniale operazione. Sono intrecci che secondo me non posso che elevare la qualità di ciò che viene presentato. Credo in questa cosa e proseguirò su questa strada.

Bloc Party – Mercury (CSS Remix)

Dato che si parla di intrecci e collaborazioni ne approfitto per segnalare un bel remix firmato CSS con video annesso di “Mercury” dei Bloc Party (trovato oggi su Stereogum).
Pezzo tutto sommato carino pure nella versione liscia (che è il primo brano estratto dal loro prossimo album), anche se – ovviamente – non ha niente a che vedere con la potenza dei brani di Silent Alarm (loro album d’esordio).
Al solito poche chiacchere e spazio alla musica. Check this out.

Bloc Party – Mercury (CSS Remix) [mp3]
(altre piacevoli varianti le trovate qui)

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The hours of choking century

French Kicks
(image from linesthroughlines)
I French Kicks. Ennesimo prodotto della scena newyorkese. Che poi ormai credo di essere rimasto il solo ad usare il termine “scena” in questo modo. Fa tanto giornalismo spicciolo anni ’90. E vabbè.

Come da Wikipedia:

“French Kicks is an indie rock group residing in New York City, USA. Their sound is a mix of garage rock, post-punk, and modded pop”

Hanno pubblicato un po’ di tracce interessanti su MySpace oltre ad un paio di video, uno dei quali si evidenzia per la presenza di Olivia Wilde (se avete visto The OC e House MD allora dovreste riconoscerla subito).

French Kicks – So Far We Are

French Kicks – The Trial of the Century


Direi non male in attesa dei pezzi forte che attendiamo per Settembre, Cold War Kids su tutti. Sospetto che questo autunno ne avremo davvero tanta di carne al fuoco.
French Kicks – Sex Tourists [link]
French Kicks – Love In The Ruins [link]
French Kicks – Said So What [mp3]
French Kicks – So Far We Are [mp3]
French Kicks – The Trial Of The Century [mp3]

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I’ll Catch you. Someday. Somehow

Get Up Kids

Domenica pomeriggio. Fuori è caldo.
Ci si può perdere osservando il blu intenso di questo cielo.
Mi ritrovo qua a raccogliere le idee, a cercare di mettere insieme i perché e i per-come di un Sabato sera incasinatissimo, assurdo, da non ripetersi assolutamente.

E nel frattempo – tanto per cambiare – ascolto musica. Tanta. Troppa.
Ma sicuramente giusta.
Rientrato a casa ho letto l’ultimo post di Bluto. Pesantissimo. Non tanto per la chiusura in sé del blog (che era nell’aria da tempo) quanto per il fatto che – come lui stesso ha detto – deve sistemare ed organizzare tanti aspetti prioritari della propria vita. Non posso che augurargli tutto il meglio. Perché – anche se non l’ho mai visto di persona – lo considero un amico, uno con cui a livello di ascolti musicali ci siamo trovati subito, uno che come me ama oltre alla musica anche un certo tipo di cinema ed i colori rossoneri. Un grande, insomma. Come già gli ho scritto, spero possa tornare presto a scrivere perché la blogosfera si sta riempendo di tanti fanfaroni come me, mentre lui è uno di quelli che appartiene a quella sorta di vecchia guardia che tanto ha prodotto (e tanto continua a produrre) contenuti di qualità. E non solo per quanto riguarda la sfera musicale.
Vecchia guardia che non tradisce mai, che produce post belli da farti mangiare le mani. Che riesce sapientemente ad unire all’informazione anche quelle sfumature personali legate ai ricordi, ai sentimenti, alle delusioni e alle speranze. Insomma gente che scrive da Dio e che tratta sempre di cose belle. Non “interessanti”. Belle. E basta.

E proprio prendendo spunto da una di queste mie letture mi sono avventurato nell’ascolto di “Something To Write Home About” dei The Get Up Kids. Disco che non conoscevo. Che non potevo conoscere, visto che in quegli anni ero troppo preso dall’ultimo rantolo di ciò che fu il brit-pop. E così capitò di perdermi certe perle memorabili. Altra lacuna gravissima maturata in quel periodo è stata infatti il mancato ascolto di “In The Aeroplane Over The Sea” dei Neutral Milk Hotel. Sarò noioso, ma ringrazio il cielo di aver conosciuto quella “vecchia guardia”. Senza di loro continuerei a perdere tanto. Invece ora posso provare a rimediare, ad illudermi di poter recuperare un tempo perso che ovviamente non tornerà mai più. Ma almeno ora posso sapere cosa non ho vissuto. Ignorare il passato uccide. Lentamente ed inconsapevolmente.

Son passati quasi 10 anni. Era il 1999 quando i Get Up Kids pubblicarono quel disco. E Cristo, a me sembra ancora ieri. Gli anni del passaggio dal liceo all’università. Periodo di transizione. Periodo bellissimo, indimenticabile ed incompleto in egual misura.

The Get Up Kids – Action and Action

Something To Write About probabilmente non è il disco più bello della storia. Ma rimane un discone.
Un disco che non credo però possa mettere tutti d’accordo. Sorrido nel contrapporre le belle parole di JunkiePop e Marco Lorenzi per RockLine.it alla stroncatura di Brent DiCrescenzo letta su Pitchwork.
Singolare come il 99% delle volte io non riesca ad essere d’accordo con le robe che scritte da quei tizi . Il punto però è che la musica non è una scienza esatta. Lo sono le regole dell’armonia, ma non lo è la capacità di questa di regalare emozioni, di sapersi ritagliare uno spazio nella mente di chi l’ascolta. Confondere un esercizio di stile sonoro per una bella canzone è la più grossa stronzata che si possa fare. Come è una grossa cazzata quella di perdersi in ragionamenti del tipo “è commerciale, è così, è cosa, blablabla”: un disco è bello o brutto. Piace o non piace. Stop.
Ribadisco: la musica è roba di cuore, non di cervello. E questo è un disco che mi sta entrando dentro. Sempre più, ogni volta che lo riascolto. Ed ora che scrivo l’ho rimesso su per la terza volta consecutiva.

Disco da avere assolutamente. Non fermatevi alle recensioni. Ascoltatelo.
Io non me ne sono pentito.

The Get Up Kids – Valentine [mp3]
The Get Up Kids – Red Letter Day [mp3]
The Get Up Kids – I’ll Catch You [mp3]

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YOU SEXY モスラMOTHRA FUCKER (L’album delle figurine di Maispeis)

!!! VIDEO !!! I MIGLIORI MOMENTI DI MOTHRA !!!!


“My soul is painted like the wings of butterflies…”

Come? Come? Come non cominciare una nuova rubrica nel blog piu’ cool e Eurodisco della blogosfera dopo questo se non con un REMIX DI WE ARE THE CHAMPIONS? E non uno qualsiasi… IL PIU’ PACCHIANO DELLA STORIA DELLA… della… boh? Non e’ musica. Non so bene che cos’è. Qualunque cosa sia l’ha sicuramente remissato Crazy Fog a 4 mani con Woody Wood Pecker, divinamente ispirati dallo spiritoso santo di Frocio Mercurio. Pero’ guardate l’aspetto positivo… C’E’ MOTHRA! E qualsiasi cosa che coinvolga MOTHRA diventa improvvisamente bello, colorato, farfarragginoso! Mothra è l’unico essere vivente che si è sempre preso beffa in modo indegno di Godzilla, è l’unica ad emettere gas giallo assieme alle ragnatele (al contrario dell’Uomo Ragno), e in più le sue uove fantastiche.

Si’. Ok. Ma di cosa parla questa rivista? Chiaramente dell’Album Delle Figurine di Maispeis, idea maturata quest’estate da me e Robbie Pop su come sia allarmante e inquietante provare a proseguire fino al terzo livello di discendenza nel ramo delle “amicizie” di Maispeis per arrivare fin troppo presto ad incontrare i personaggi piu’ inquietanti. Ma questi essere assurdi, questi モスラFucker, esistono? Sembra proprio di si’. Allora perche’ non stampare le foto dei profili di maispeis e collezionarli in un fantastico album di figu?

E perchè non andare oltre? Quante meraviglie musicali si possono scoprire nei loro profili?

Oggi sono partito da una delle band piu’ popolari in Guapalapichu (I Tiny Tide), cliccando sul loro fan club (che evidentemente dorme), passando per uno dei membri della band (quindi sostanzialmente facendo un passaggio inutile), proseguendo per una sconosciuta dormazione locale (i dEUS), e arrivando alla signorina Edith.

Edith è una assidua bevitrice di Bracardi Breezer, è amica della cugina di Mysica e parteciperà allo Splash Festival.

Cosa ha a che fare con questo post? La canzone nel suo profilo è chiaramente il tema di MOTHRA.

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Now Listen Up!

gossip
(qui le altre foto)
Serata gradevolissima quella di ieri.
Battles e Gossip on stage per la Festa dell’Unità alle Terme di Caracalla.
Sensazioni differenti che si son alternate durante la serata.
Dal fastidio per il bidone tiratomi da una persona, al piacere di averne incontrate casualmente di altre.
Dall’imbarazzo di essermi visto i Battles stando dietro GiorgioP, GiuliaB e Colas senza dir loro neanche una parola (della serie “vado, li saluto e gli rompo i coglioni dicendo loro che li leggo abitualmente e che li ascolto sempre in radio? Mmm anche no, meglio farsi i cazzi propri”) all’esaltazione nell’ascoltare “Atlas” dal vivo, con la voglia matta di ballare che non riesce a farti stare fermo nonostante tutto l’impegno di questo mondo a mantenere una certa compostezza.

Battles – Atlas (live)


(mi scuso per l’eventuale mal di mare causato dalla visione del video)
Compostezza poi andata definitivamente a puttane nel momento in cui Beth Ditto ha avviato l’esibizione dei Gossip cantando “Psycho Killer” dei Talking Heads per poi tuffarsi nella fighissima “Listen Up!”.
Si è passati da dei ritmi disco a momenti soul in cui tutto s’è rallentato per poi riaccelerare improvvisamente con vero spirito rock’n’roll.
Come quando hanno suonato “Jealous Girls”.

Gossip – Jealous Girls (live)


O quando hanno chiuso in bellezza con “Standing In The Way Of Control”.
Bello. Divertentissimo.
Beth Ditto è una forza della natura. Tutto vero. Carica esplosiva. Dolce, simpatica. Anche sensuale al contempo. Pazza, completamente pazza.
Incredibile, una vera regina del palco. Senza di lei quel gruppo non esisterebbe.
Appena terminato il concerto sono poi volato a casa. Sarei dovuto andare ad una festa ma perché rovinarsi la serata col solito piattume di Roma Nord?
Meglio tornare alla base, assaporando lungo il viaggio di ritorno l’eco di quelle sensazioni così diverse provate durante quella bella serata, diversa e probabilmente unica.

Battles – Atlas [mp3]
Gossip – Heavy Kross [mp3]
Gossip – Standing in The Way of Control [mp3]

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lost and found

Black Kids – I’m Not Gonna Teach Your Boyfriend How To Dance


Ho passato tutto il pomeriggio e tutta la prima parte di serata a mettere in ordine le mie cose.
Voi le chiamereste pulizie estive. Io la chiamo odissea.
Come cazzo si fa a dire che si è perso metà dei propri documenti dopo aver annunciato baldanzosamente al mondo “adesso metto in ordine la stanza“.
Roba da veri stronzi. Eh si, mi sono sentito proprio uno stronzo a non trovare più le cose che prima erano a portata di mano, anche se sotto tonnellate e tonnellate di macerie.
Sepolte si, ma erano lì. Lo sapevo. Si sapeva.
E adesso? Un cazzo.
Dove stanno? Rivolto completamente la stanza. Faccio tutto a pezzi. Niente.
Ricostruisco tutto. Delle mie sudate carte niente. Dove cazzo stanno?
Vedo con la coda dell’occhio il bustone nero con tutte le cartacce. Butto un occhio.
Vaffanculo. Per la mia testa bacata evidentemente fare ordine significa buttare via tutto.
Ari-vaffanculo.
Mi ritrovo adesso che sono le 23 di un venerdì qualunque ad essere troppo stanco per uscire.
Ascolto il disco dei Black Kids, mi piace.
Un po’ di brio in questa cavolo di serata casalinga ci sta bene.
Mi faccio contagiare dall’allegria della loro musica al punto da pensare che sarebbe quasi una buona idea uscire, ma desisto subito.
Va bene così, domani si va a caccia di affari.
Pronti a tutto, pronti a lottare all’ultimo sangue con orde di mamme impazzite e ragazzine urlanti.
Si parla di “saldi”. Paura, paura vera. Spero di trovare qualcosa.
Ma al solito, dubito fortemente.

Black Kids – Hit The Heartbrakes [mp3]
Black Kids – Im Not Gonna Teach Your Boyfriend How to Dance [mp3]

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Quando si dice “un uccellino mi ha detto..” – vol.2

Ladytron
(via NRK Lydverket)
Per la seconda volta parto alla scoperta di un gruppo dopo aver letto un tweet del – a questo punto – solito Matte.
Questa volta si parla dei Ladytron:

Ladytron is an electronic pop/electroclash band originally based in Liverpool, England, although members originate from Sofia and Glasgow as well as Liverpool itself. The band has been active since 1999, releasing four full-length albums. Ladytron tours extensively around the world, both with live shows and DJ sets. (…)

(da Wikipedia)
Al primissimo ascolto sembrano spaccare di brutto, rappresentando quel giusto mix di electro-pop che tanto ho ascoltato in questo periodo coniugato con uno spirito piacevolmente dark.
Eh si. La loro musica mi trasmette una specie di sensualissima oscurità.
Mica male.
I Ladytron sono usciti ad inizio mese con “Velocifero”, il loro quarto lavoro da cui hanno estratto come primo singolo “Ghosts”. Il video è molto bello quindi ve lo posto assieme ad un paio di tracce scaricabili.

Ladytron – Ghosts


Il disco a quanto pare merita, consiglio assolutamente l’ascolto, anche dei lavori precedenti. Alla prossima.

Ladytron – Deep Blue [mp3]
Ladytron – Ghosts (Toxic Avenger remix) [mp3]

There’s a ghost in me
Who wants to say “I’m sorry”
Doesn’t mean I’m sorry.

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Guardi una cosa e pensi ad un’altra

Guardo un video di una canzone e me ne viene in mente subito un’altra.
E non c’è proprio paragone tra le due.
Ma volete mettere Alizée con Bat For Lashes (more info here)?

Alizée – Fifty-Sixty (David Rubato Remix)


(via RCRD LBL)

Bat For Lashes – What’s A Girl To Do

Ancora non siete convinti? Folli.

Bat For Lashes – Horse And I [mp3]
Bat For Lashes – Priscilla [mp3]

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Cercasi Susan disperatamente

Cercasi Susan disperatamente è un film commedia statunitense del 1984, diretto da Susan Seidelman e interpretato da Rosanna Arquette e Madonna.
(…)
* Il film, che ha incassato solo negli Stati Uniti oltre 27 milioni di dollari, segna il debutto di Madonna nel cinema come protagonista
* Madonna ha inciso per la colonna sonora del film il brano Into the Groove, che successivamente sarà contenuta nella ristampa dell’album Like a Virgin

(via Wikipedia)
Ok, il film è anche una cagata, ma Into the Groove mi è sempre piaciuta.
Forse per la base fighissima che ha sotto.
O forse – semplicemente – perché mi fa pensare al lato più spensierato e cazzone degli anni ’80.

Madonna – Into the Groove

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Post insipido di un Lunedì qualunque

Giornata terrificante. La voglia di fare è ai minimi termini. Non ho voglia neanche di scrivere.
Però due cazzatine me le devo segnare, altrimenti che me lo sono aperto a fare il blogghe? Opto quindi per buttare giù il solito vilissimo post a punti, mascherandolo da post qualunquista scritto col fare di chi vuole solo farsi due chiacchere. Che poi oggi non mi va neanche di chiaccherare. Il che è forse la vera notizia del giorno.

My Bloody Valentine

Ho ascoltato il live dei My Bloody Valentine del 13 Giugno (in quel di Londra): posso dire di non esserne rimasto sconvolto? Che mi ha lasciato quasi indifferente? Mi aspettavo forse troppo? Non lo so, troppi quesiti comunque per questo “lazy monday”. Proseguiamo.

Poker T-Shirt

Ho trovato una maglietta fighissima in un sito che di magliette fighissime ne ha proprio tante. Questa qua. L’ho fatta vedere subito alla Fra, conoscendo bene il suo amore per quel che viene definito come Typography.

Last Shadow Puppets

Ho anche visto il nuovo dei Last Shadow Puppets, Standing Next To Me, che è proprio bello. Cioè mi piace la canzone, ma il video ha quel che di 60’s che me lo fa apprezzare ancora di più.

Ho notato poi che ImageShack offre uno strano servizio di download torrent (#). Boh.

Adesso invece mi ritrovo costretto ad aspettare la telefonata di un cliente. Potrei, dovrei chiamarlo io visto che non s’è fatto ancora sentire. Ma quel telefono è proprio lontano. Forse, piano piano.. magari ci arrivo.
No, non mi va. Si sta tanto bene qui, perché alzarsi.

Tender Forever – Every Monday
John Mayer – Comfortable
Last Shadow Puppets – Standing Next To Me

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Falling Slowly



Eh si, stiamo diventando un po’ delle mammolette. Forse è proprio vero che col passare del tempo ci si intenerisce un po’. Comunque questo “ONCE” sembra proprio un film da vedere.

I don’t know you
But I want you
All the more for that
Words fall through me
And always fool me
And I can’t react
And games that never amount
To more than they’re meant
Will play themselves out

Take this sinking boat and point it home
We’ve still got time
Raise your hopeful voice you have a choice
You’ve made it now

Falling slowly, eyes that know me
And I can’t go back
Moods that take me and erase me
And I’m painted black
You have suffered enough
And warred with yourself
It’s time that you won

Take this sinking boat and point it home
We’ve still got time
Raise your hopeful voice you had a choice
You’ve made it now

Take this sinking boat and point it home
We’ve still got time
Raise your hopeful voice you had a choice
You’ve made it now
Falling slowly sing your melody
I’ll sing along

[mp3] Glen Hansard & Marketa Irglova – Falling Slowly

(via Under The Rotunda)

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Approaching the weekend


(via iheartcomix.com)
Anche ieri sera alla fine sono rimasto a casa. A dire la verità sono giorni che non mi faccio un’uscita come si deve. Un po’ per il lavoro, vuoi per la scarsità di eventi interessanti e sicuramente per la poca voglia di affrontare serate poco patinate da parte di molti dei miei amici. Poca voglia di mettersi in gioco? Probabile. Loro però sfruttano altre carte per astenersi. Che poi essenzialmente sono due: la stanchezza

“..ho lavorato tutto il giorno, non ce la posso fare..”

(e allora cosa cazzo sei uscito a fare invece di rimanertene a letto a dormire… bah)
e l’età, perché a quanto pare oltre i 25 anni si diventa profondamente razzisti, classisti e pignoli nei confronti di chi ha anche un paio di anni in meno di te. Pare, eh.
Credo ci si nasconda proprio troppo dietro la scusa del “ma queste cose le fanno i ragazzini“.
Anche perché per divertirsi e scatenarsi non credo esistano età prestabilite. Non ci voglio credere. Sarebbe come accettare che a 26 anni si diventa vecchi. Cioè rappresenterebbe una dichiarazione di resa alla vita. E sarebbe follia pura.
Invece no, noi non molliamo e nonostante tutto decidiamo di volerci credere ancora.
Beh, magari non riprenderò a fare i bagordi sin da questo weekend (ci solo lavori da finire e tanti appunti da studiare, quindi dovrò tenere un profilo basso) ma dei prossimi appuntamenti salienti – tipo questo – ho deciso che non ne voglio perdere più uno. Eccheccazzo.
Perché I’m still alive, anche se vogliono farmi convincere del contrario.

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Rocket Man

A seguito della lettura di questo tweet di Minibini ho scoperto una cover dei Morning Jacket di “Rocket Man”.

Rocket Man (I Think It’s Going to Be a Long, Long Time)” is a song composed by Elton John and Bernie Taupin, and popularized by John. It is loosely based on the short story “The Rocket Man” in Ray Bradbury’s book The Illustrated Man, and echoes the theme of David Bowie’s 1969 song, “Space Oddity”. Rocket Man first appeared on John’s 1972 album Honky Château and became a hit single and popular album track, rising to #2 in the UK and #6 in the US. As Taupin once noted, “It became very popular among the listeners.”

The lyrics in the song, written by John’s longtime collaborator Bernie Taupin, describe a Mars-bound astronaut’s mixed feelings at leaving his family in order to do his job. Musically, the song is a highly arranged pop ballad anchored by John’s piano, with atmospheric texture added by synthesizer and processed slide guitar.

“Rocket Man” was ranked #242 in the 2004 List of Rolling Stone’s 500 Greatest Songs of All Time.

(via Wikipedia)

My Morning Jacket – Rocket Man

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Big Buck Bunny

Che poi a me ricorda parecchio Montagna.


Big Buck Bunny from Blender


Foundation on Vimeo.
(via Cabal)