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E non finisce qui

Quella fu l’affermazione di un amico che caratterizzò tutta una vacanza, nell’ormai lontano 2003.

Stasera si torna a ballare dopo la serata non proprio soddisfacente di ieri. Ci rifaremo sicuramente.

Justice – Phantom Pt. II (Unofficial video)

(via Stereogum)

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Shout Out Louds @ Circolo degli Artisti

Adam Olenius

Continua a piovere qua a Roma. Pioggia incessante. Eppure nonostante questa e i vari acciacchi (vedi “raffreddore cronico“) sono riuscito a gustarmi bel concerto. Il Circolo ogni tanto ci regala belle serate (ultimamente spesso, a dirla tutta). Ma cominciamo dal principio.

Arriviamo abbastanza presto convinti di trovare una folla paurosa all’ingresso. Invece entrare è stato tranquillissimo. Effettivamente c’è stata molta meno gente di quanto ci aspettassimo, soprattutto dopo aver letto delle precedenti serate che gli Shout Out Louds hanno fatto prima di oggi.
All’inizio hanno suonato gli Atari, piacevole scoperta questi due ragazzi di Napoli. Assolutamente da ballare, dispiace che abbiano trovato un pubblico ancora freddo. D’altrocanto è lo scotto da pagare se si suona per primi in una serata del genere. Altra cosa di cui mi rammarico è che non ho rotto le scatole a Derrik per fargli almeno una foto. Perdono!

My Awesome Mixtape

Subito dopo è stato il turno dei My Awesome Mixtape. Ne avevo sentito parlare tanto ma mai mi sarei aspettato un gruppo di ragazzini (si perchè son ragazzini) in grado di produrre un suono così potente. Mi hanno davvero impressionato. Difficilmente si sentono trombe, violini, chitarre e sintetizzatori creare un così piacevole casino. Dal vivo sono si sono rivelati inaspettatamente bravi e non posso che dare ragione a coloro che hanno alimentato l’hype attorno a loro. Fantastici.

Shout Out Louds

E poi il gran finale. Gli Shout Out Louds hanno messo in scaletta pezzi da entrambi gli album come Impossible, Normandie o The Comeback e Please Please Please dal disco precedente (a tal proposito sarebbe stato interessante arrivare ad impossessarsi della scaletta ufficiale…). Hanno mantenuto tutte le attese, dal vivo funzionano ottimamente arrivando ne più ne meno ai livelli dei dischi (e quindi delle incisioni in studio). E’ stato veramente bello sentirli dopo aver letteralmente consumato Howl Howl Gaff Gaff ed aver prima sottovalutato, poi imparato ad apprezzare Our Ill Wills. Mi auguro sinceramente di rivederli quest’estate.

Finita la musica, staccati i jack dagli amplificatori, io e Derrik ci siamo guardati attorno. Forse l’età media degli altri era un po’ bassina. O forse siamo noi un po’ cresciuti. Sta di fatto che – per fortuna – il pubblico non era composto solamente dalle solite “macchiette indie“. Anzi, era abbastanza eterogeneo. Il tempo di acquistare una copia di Our Ill Wills, poi ci siamo avviati verso casa. E’ stata una serata credo speciale, in primis perché è abbastanza raro che un gruppo musicale di una certa notorietà al secondo album venga a Roma, poi perché si è avuta la possibilità di ascoltare ben tre ottimi gruppi. A soli 12 euro (+ un allegro campari&gin). Il che non è cosa di poco conto 🙂

Shout Out Louds – Impossible (Rmx) [mp3]

Derrik and Fruskio
Grazie a Derrik per le foto e per la sempre piacevole compagnia. Altri due o tre scatti li trovate qui.

update
Derrik ha postato un video di ieri sera. Qui

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Ripensamenti…

Ok, ci ho ripensato. Ci voglio credere e voglio allinearmi a quelli del “Forse se la cavano

Death Cab For Cutie – Cath (acoustic) (mp3)
(via Hard to Find a Friend)

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Naufragar m’è dolce in questo mare

… speriamo di no!

Il tempo è pessimo qua a Roma, non piove ma il cielo non promette nulla di buono.
E si pensa già all’estate.
Ho trovato quella che è l’evoluzione luxury del pedalò popolano: qui.
Solar-Pedal Boat
(via Gizmodo)

(non so perchè ma mi è venuta una voglia matta di ascoltare Yellow Ledbetter dei Pearl Jam)

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La filosofia del cinguettare

Twitter
(immagine cortesemente sgraffignata da Twitter.com)

Mi hanno chiesto perchè mi accanisco tanto su Twitter. Ho risposto: “essenzialmente, per megalomania“.

Mi hanno chiesto in base a quale criterio io scelga le persone da seguire. Ho risposto “…certi perchè dicono anche cose interessanti. Altri soprattutto perchè sparano cazzate divertenti“.

Mi hanno chiesto se ci comunico con queste persone che seguo e se a loro volta questi seguano i twit del sottoscritto. Ho risposto che “per noi megalomani non è poi così importante saperlo. Comunque si, alla faccia vostra, stronzi“.

Dato che parlare con me è stato come parlare con un muro mi chiedo, non avrebbero fatto meglio ad iscriversi a Twitter ed a lanciare messaggi nel vuoto, piuttosto che rompere i coglioni a me?

In ogni caso non ne capirebbero lo spirito. C’è chi mandava messaggi per mare infilandoli nelle bottiglie. Io invece scrivo cagate su Twitter.

E mi sta bene così.

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Butterfingers

Una nuova collaborazione per il trio inglese Fujiya and Miyagi

Bomb the Bass – Butterfingers (feat. Fujiya and Miyagi)

Fujiya & Miyagi – Ankle Injuries (mp3)

(via Stereogum)

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Il caso

Il Caso BlogBabel

Qui

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Come guadagnarsi la mia simpatia


Writing the Hits with Stupid from Ryan Adams on Vimeo.
(da TOTALLY BORED the musical, il suo Tumblr)

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I Will Possess Your Heart

death cab cover

Ne stanno parlando tutti. Pareri discordanti. Tre persone, tre impressioni differenti.

Pro #

Forse se la cavano #(qua trovate anche un mp3 da scaricare)

Contro #

Voi cosa ne pensate?

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Tamarro Unleashed

Yelle – Je Veux Te Voir

(via Stereogum)

The Killers meets The Postal Service – Mr. Brightside in Such Great Heights (Sonix Rework)powered by ODEO
(grazie a Derrik)

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You Got Yr Cherry Bomb

Un nuovo video degli Spoon

Spoon – You Got Yr Cherry Bomb

(via Stereogum)

Piccola nota che non c’entra nulla: tra poco vicino casa mia si terrà una manifestazione in favore del Tibet (l’ambasciata cinese si trova esattamente dall’altra parte della strada, 200 metri a sinistra del mio portone). Parcheggiate le macchine in posti tranquilli a distanza di sicurezza ed unitevi tutto al coro “Tibet Libero“.

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Amore al chiaro di luna

harvest moon
(via Wikipedia)

Un po’ di magia, per chi ama Neil Young, per chi ama questa canzone. Per chi ama e basta.
E non solo in Settembre.

Cassandra Wilson – Harvest Moon

(anche come mp3)

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Assestamenti

Dopo aver riflettuto sull’effettiva utilità del lifestream (#) mi sono deciso. Via il sito nella root, e blog spostato al suo posto. Detto fatto. Questo trasferimento ha però comportato dei cambiamenti, che mi accingo ad illustrare:

nuovo nome

Trasferendo il blog dalla directory “blog” alla root ho pensato fosse doveroso cambiarne il nome per chiamarlo come il dominio in cui risiede: disconnesso, appunto.

nuova favicon

L’assenza del colore verde dall’attuale template, nonché l’esigenza di avere qualcosa di più curato mi ha portato a disegnare una nuova iconcina. Questa è l’immagine – realizzata rapidamente col GIMP – che ho utilizzato per generare la favicon tramite questo sito, Favicon from Pics:

disconnesso

nuovo indirizzo

Lo spostamento del blog ed il relativo cambio di indirizzo (non più disconnesso.com/blog ma solamente disconnesso.com) ha portato una questione. Come preservare le pagine indicizzate dai motori di ricerca, i collegamenti al blog ed ai post precedenti oltre che i link presenti sugli altri siti? Dopo un po’ di ricerche mi sono informato sull’utilizzo dei file “.htaccess” (solo su webserver Apache) per il redirect permanente della pagine: un sistema search-engine friendly. Ho quindi tenuto una directory /blog/ nel mio spazio web e ci ho inserito un file di testo nominato .htaccess con questo contenuto:

RedirectMatch 301 /blog(.*) /$1

Così si impone un redirect per ogni file richiesto su /blog al corrispondente file presente nella root (/). In questo modo dovrei riuscire a mantenere vivi i link che altri possono avere verso questo blog.

feed

Come ultima cosa ho sostituito i vecchi indirizzi dei feed con i nuovi in Feedburner

Credo di aver fatto tutto il possibile per rendere operativo il blog dopo questo spostamento. Il prossimo passo sarà quello di spostare invece il portfolio su un nuovo dominio.
Nel caso ci fossero dei malfunzionamenti, o se voleste semplicemente darmi qualche dritta, lasciate un messaggio tra i commenti.

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Geniale

The Pity Party
(via Rock Insider)

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Gente prestigiosa che coverizza gente prestigiosa

microfono

Oggi dalla rete ho pescato una simpatica compilation con un po’ di canzoni di artisti interessanti riviste e reinterpretate da altri artisti altrettanto interessanti. I risultati non sono mica male, vi lascio qualche esempio:

CSS – Knife [Grizzly Bear cover] (mp3)

The Kooks – Young Folks [Peter Bjorn and John cover] (mp3)

Get Cape. Wear Cape. Fly – D.A.N.C.E [Justice cover] (mp3)

The Wombats – Bleeding Love [Leona Lewis cover] (mp3)

Bloc Party – Say It Right [Nelly Furtado cover] (mp3)

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Custom made social network

A seguito di un appuntamento da un cliente, io e Nilu ci siamo trovati di fronte alla possibilità di dover mettere in piedi dal nulla un portale con funzionalità da social network. Qualcosa di simile ai vari MySpace o Facebook insomma. Dopo l’iniziale smarrimento abbiamo deciso di studiare la situazione per valutare il da farsi, considerando il budget del cliente abbastanza ridotto ed il poco tempo a disposizione.
L’unica soluzione è quella di cercare nel mondo opensource per capire se sia possibile realizzare questo progetto con le nostre sole forze.
Consultando questa pagina ho avuto modo di trovare vari applicativi che potrebbero fare al caso mio, ma avendo ormai acquisito un minimo di esperienza con WordPress ho indirizzato le mie ricerche verso l’utilizzo ad-hoc della versione multi-user di questo ultimo.
WordPress MU nasce come piattaforma per gestione di più blog all’interno di una singola installazione.
Ora la questione: si può adattare una piattaforma di blogging multi-utente alla creazione di una piccolo social network in cui oltre alla consultazione delle informazioni, gli utenti possano creare dei profili personali ed interagire l’un con l’altro? La risposta è ChickSpeak.
Proseguendo con le mie ricerche (#) ho scoperto che dietro questo sito c’è proprio un’installazione di WordPress MU moddata con una particolare serie di plugin, disponibili come pacchetto chiamato BuddyPress. Proseguendo con la lettura si vede come il progetto sia stato inglobato da Automattic (la società che sta dietro WordPress), questo a dimostrazione di quanto possa essere interessante questo lavoro. Al momento di BuddyPress si sa poco anche se a guardare il sito sembra ci saranno delle novità a breve.
Cercando delle alternative ho trovato invece un’altra suite di plugin utili chiamata Xiando.
Prossimamente inizierò la sperimentazione di WordPress MU assieme a questi plugin per vedere cosa si riesce a fare. Staremo a vedere.

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Organizzare i propri spazi

sitemaps
Raccogliendo informazioni sull’utilizzo dei file .htaccess e sui redirect (con la conseguente possibilità di preservare i collegamenti alle pagine metabolizzate dai vai motori di ricerca..) ho pensato un po’ all’attuale organizzazione dei miei 3 siti, residenti tutti in questo dominio.
Ragionavo sul fatto che la tripla installazione di WordPress è forse un tantino esagerata: attualmente le tre copie del mio cms preferito gestiscono rispettivamente l’aggregatore dei “social feeds” presente all’indirizzo http://disconnesso.com/, il blog presente nella cartella directory /blog ed il portfolio (nella cartella directory /portfolio – appunto).
Credo che prima o poi acquisterò un dominio a mio nome (tipo un “lushanoperera[punto]qualcosa“), magari installerò lì il portfolio e conseguentemente sposterò il blog nella root. Per quanto riguarda il “lifestream“, giorno dopo giorno mi sto rendendo conto del fatto che una pagina del genere potrebbe essere gestita serenamente assieme al portfolio stesso, anche se la presenza di servizi quali Mugshot o Socialthing! lo rende un po’ inutile.
Da valutare ogni possibile opzione. Se ne riparlerà.

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Sunday notes

  • Eric Gustafson
    (via Eric Gustafson)
  • pretendo lo zerbino di Facebook: Web 2.0 workplaces
  • il primo singolo estratto dal prossimo album dei Notwist in uscita a Maggio:The Notwist – Good Lies (mp3)
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Cassette, compilation ed il Boss

high fidelity
A seguito della lettura di un post di Zonda ed al successivo scambio di battute via commenti, ho rimuginato un po’ sull’attività un tempo consuetudinaria di preparare le care vecchie “cassettine“. Grandi compilation, studiate con cura estrema, strumenti d’espressione del libero pensiero musicale. Mi sono ricordato di quando John Cusack in Alta Fedeltà (film tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby) dice che la difficoltà del preparare una grande compilation è quella del comunicare qualcosa usando parole altrui. Verità assoluta.
Da lì al rivedere il film, il passo è stato veramente breve. La musica, le peripezie del protagonista. L’amore (o il vizio?) per le classifiche. Sono decisamente legato a questa pellicola, sicuramente nella Top 20 dei film a cui sono più affezionato.

Lascio il video con uno dei momenti migliori, caro a me quanto all’amico Luca.

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Colours

imagine
(via David Shrigley)