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Le settimane corrono veloci


E un nuovo weekend è già alle porte. Grazie al cielo.
Serve davvero, questo è l’Agosto più difficile di sempre.

Pure X – Twisted Mirror [mp3]
(www | myspace | wikipedia – via iso50)

Digitalism – 2 Hearts [mp3]
(www | myspace | wikipedia – via guardian)

– image by bryenh

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La settimana meno produttiva dell’anno.


Difficile rimanere focalizzati sul lavoro in questi giorni. Gli stimoli esterni fanno viaggiare la mente ben lontano dai progetti che sto affrontando.
Così in questi giorni allentando fisiologicamente la pressione lavorativa, ho potuto dedicarmi un po’ di più alle mie cose, al redesign del sito, agli esperimenti e al mio caro buon vecchio blog.

Non servirà aspettare Settembre, già tra qualche giorno ritornerò al solito marasma.
Ma finché dura questa finestra d’aria, continuerò a postare roba. E a respirare.

Take care.

Atlas Genius – Trojan [mp3]
(www | myspace – via hillydilly)

Correatown – Further [mp3]
(www | myspace – via speakersincode)

Gypsy & The Cat – Jona Vark [mp3]
(www | myspace – via veeare)

– image by bryenh.

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Fear of Tigers – The Adventures of Pippi Longstrump (Diamond Cut Remix)


Niente, Luca mi ha fatto ricordare i tempi in cui postavo musica con continuità. Detto ciò, speriamo che questa che arriva sia una buona settimana.

Fear of Tigers – The Adventures of Pippi Longstrump (Diamond Cut Remix) [mp3]
(www | myspace | remixer)

– via deathelectro

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Robyn – Dancing On My Own


Il punto è che se ti dimentichi che prima di tutto devi contare su te stesso, allora sei fottuto.

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No Lies

image by warmsunnydays
Non vi racconterò cagate, è stato un mese infame.
Mille cazzi, problemi su problemi.
Casini sul lavoro, casini a casa. Casini ovunque. Un troiaio di guai insomma.

Ma la tempesta sta passando. Andrà meglio da qui in avanti.

E questo blog tornerà ad essere – forse, un giorno – aggiornato con continuità.

Aeroplane – Without Lies (Feat. Sky Ferreira) [mp3]
(www | myspace – via friendfeed)

(image via warmsunnydays)

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Ore 9. In ufficio.

image by modenaroid
Crescere. Evolversi.

Ho latitato parecchio dalle pagine del blog, preso com’ero dai preparativi per l’apertura del nuovo ufficio. Ora qua dentro siamo finalmente operativi.
Prossimamente vi farò vedere qualcosa della nostra nuova sede, luogo dove io e i miei altri 3 soci riusciremo a migliorare il nostro lavoro sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.
Ne sono assolutamente convinto.

Dicevo, al più presto vi farò vedere il mio nuovo ufficio.
Magari non qui ma sul sito della nostra attività quindi, amici miei, stay tuned.

The Rakes – Work, Work, Work (Pub, Club, Sleep)
(www | myspace – via batteryinyourleg)

(image via modenaroid)

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Vacanze

image by Sandy Nicholson
Dopo mesi di massima pressione lavorativa io e Giulia domani andiamo finalmente una settimana in vacanza in quel di Vieste, lontano da stress, lavoro e computer.

Pensavo di uscirne tutto intero anche stavolta, almeno sulle mie gambe ecco, e invece questa prima parte di 2010 mi ha fatto a pezzi.
Questi sette giorni di riposo arrivano nel momento giusto.

Ci si rivede. Fate i bravi.

Islands – Jogging Gorgeous Summer [mp3]
(www | myspace)

(image via 2c.com)

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Searching for enlightenment

image by Harry Bloom
Sono entrato in periodo temporale nel quale tutto attorno a me sta cambiando.
L’assetto di tutto quello che mi circonda si sta evolvendo, prende forme diverse.

Anche quello spicchio di mondo che mi sto conquistando giorno dopo giorno, con tanta fatica e con tutta la tenacia che posso.

Nel mio essermi creato dei punti fermi e imprescindibili, sto vivendo una corsa che mi porterà verso novità importanti, spero esaltanti.
Mi godo la serenità di avere una persona accanto con cui vivere questo momento.

E continuo la ricerca dell’illuminazione.

Local Natives – Wide Eyes [mp3]
(www | myspace)

Local Natives – World News [mp3]
(il disco è bello, ne posto un’altra – via iguessimfloating)

(image via harrybloom)

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Oltre la soglia

image by Jesse Jacobs
Ci sono giornate drammatiche.

Giornate in cui tutto sembra essere messo in discussione, anche le certezze più indiscutibili, in cui seriamente vivi la paura di sprofondare nel baratro.
Giornate in cui puoi rimanere schiacciato dal corso fottuto degli eventi.
Giornate in cui invece ti puoi rialzare sollevato, rincuorato e fortificato dalle stesse cose per cui sai che vale la pena lottare.
Giornate in cui capisci che se non hai il coraggio di andare oltre la soglia, non vivrai mai.

Giornate in seguito alle quali magari vedi un film di cui ti rimane in testa una canzone per qualche oscura ragione.

Stevie


Nicks – Edge Of Seventeen
[mp3]

(image via jessejacobs)

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Cronache catalane: amore e musica a Barcellona

Non mi lancerò in un sterile racconto della tre giorni del Primavera Sound.

Un po’ perché son certo che amicizie prestigiose se ne occuperanno con dovizia di particolari e precisione nel racconto di quanto successo sopra i palchi, ma soprattutto perché in questa trasferta catalana il Primavera è stato solo una parte di un’esperienza che è destinata a diventare dolce ricordo che mi porterò dietro.

Per come è nata, per come s’è svolta. Per la persona con cui l’ho vissuta.

Nel percorso d’avvicinamento ai trent’anni mi ritrovo nella condizione di avere l’esigenza forte, fortissima di infoltire la mia personale galleria di ricordi. Non rinnego certo il passato però mi rendo conto giorno dopo giorno quanto questo sia piatto rispetto al presente, motivo per cui sento l’esigenza quasi viscerale di riempire, una dopo l’altra, pagine e pagine del mio album di esperienze e di vita.

Insomma come iniziare a vivere a 27 anni e prenderci gusto.

È singolare la progressione con cui ho iniziato a realizzare tutta una serie di desideri che ho covato dentro per anni senza avere la possibilità di concretizzarli.
Una escalation iniziata un paio d’anni fa ascoltando i Gossip e i Battles, poi con il Sorpasso e la conoscenza di una serie di persone che in un modo o nell’altro sono state presenti in momenti che di lì in poi si sarebbero rivelati per me davvero importanti.
Poco più di un anno fa conoscevo Giulia. L’estate scorsa sentivo i Blur in quel di Hyde Park. Ho ascoltato i Wilco in quel di Firenze. Per dire.

Un ultimo anno di stravolgimenti, un anno in cui ho prodotto, ho sognato, ho vissuto una vita piena di emozioni, veloce, furiosa, a tratti disperata, a tratti semplicemente meravigliosa.
E la settimana scorsa partivo per Barcellona in vista del Primavera Sound.

Come qualcuno di voi sa, la trasferta catalana è diretta conseguenza del regalo di compleanno che Giulia mi diede il Dicembre scorso. Per due anni ho sognato di esserci. E finalmente il sogno s’è avverato anche se, come vi dicevo prima, il Primavera s’è rivelato essere solo una parte di qualcosa più importante, grande e piacevole.

Perché prima di quello, anzi in concomitanza, mi sono goduto Giulia e Barcellona dopo giorni di massacro lavorativo, mentale e fisico totale. Ero arrivato alla frutta. Davvero.

Ora che sono a casa dietro lo schermo del mio computer a lavorare ai vecchi fottutissimi ritmi e a scrivere nei ritagli di tempo, non faccio altro che pensare alla luce sopra Barcellona, alle strade, alla gente. A quel continuo vento che spirava costante. Presente ma leggero. A tratti confortante, a tratti congelante.
Alle passaggiate lungo il porto, le mangiate di pesce, i localetti scovati per caso.
Ad un’esibizione dub improvvisata tra le barche ormeggiate e la strada.
Il sole che tramonta verso le dieci. L’amore. Sì, tanto amore.

Piccoli grandi momenti di felicità di cui avevo assoluto bisogno.

E poi i concerti, l’organizzazione titanica che c’è dietro un festival così grande, le file ordinate della gente per i voucher per i drink, la presenza di mille colori, mille tipologie di personaggi in quel del Parc del Fòrum. Il tempo che variava di giorno in giorno e quel senso di serenità che invece non ti abbandonava mai.

Tre giorni di concerti.
Tre giorni che son sembrati molti di più e allo stesso tempo tre giorni che son sembrati essere uno solo. Tre giorni di gioia, di un calore interno e profondo che compensava tutto: gli sbalzi termici, la stanchezza. Tre giorni che mi sembrano ora troppo pochi. Un po’ come quando si pensa alla spensieratezza delle vacanze e, arrivati al termine di queste, si ripensa al rientro in città, alla scrivania, al lavoro.

Una overdose di luci, suoni e amore appunto. I Wave Pictures, gli XX, i Broken Social Scene. I Delorean e i Pavementche ci siam persi. Tanta roba da lasciare storditi.

Per non parlare dei gruppi sentiti il secondo e il terzo giorno: Spoon, Wilco.
Roba da andare sotto il palco in qualche modo (c’era tanta tantissima gente) e piangere ringraziando una qualche divinità del momento.
I Pixies. Cristo santo, ora posso dire che nella mia vita ho sentito dal vivo i Pixies.

I tanto chiaccherati The Drums. Poi i Grizzly Bear e i Built to Spill: i primi che per quanto mi riguarda si son prodotti nella performance più emozionante; i secondi, che ormai son come quei cugini più grandi per cui stravedi da sempre e che ti fa tanto piacere rivedere quando (raramente) se ne presenta occasione, hanno chiuso idealmente la parte “grossa” della mia personale lista dei “must”.

Conoscere gruppi nuovi, di cui hai sentito parlare o di cui hai avuto modo di sentire solo qualcosina. Penso ai Real Estate, a quei cazzo di Nana Grizol di cui mi piaceva tanto la magliettina nera.
Ce n’era per tutti i gusti.
Anche differenti momenti di storia della musica, con un personaggio del calibro di Lee Perry a far ballare le persone dal palco: intendiamoci, reggae e ska non mi sono mai piaciute particolarmente ma vuoi mettere anche in questo caso l’aver assistito con i tuoi occhi e aver ascoltato con le tue dannate orecchie quello che è una leggenda della musica mondiale?

Una delle tante incrociate quei giorni.

Una delle tante che ti permettono di vantarti dicendo il fatidico “io c’ero”.
Ogni momento, ogni canzone, anche le pause hanno contribuito a rendere speciale questa esperienza. Così importante, così forte.

Arrivare all’ultimo giorno, all’ultima esibizione.
Muoversi verso i cancelli, guardarsi attorno e sospirare.
Abbracciarsi, stringersi forte.

Avere la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza grandiosa, di quelle che a vederle da fuori ti fan sentire piccino e intimorito da quanto sono imponenti e distanti, ma che una volta vissute e portate termine ti fanno sentire più grande, più maturo.
Come dire, più “compiuto”. Roba da ultimo giorno di scuola con la classe nella quale sei diventato quello che eri destinato ad essere.

Di questa esperienza vi potrei raccontare di altri mille piccoli e grandi aneddoti, dei calamari fritti più buoni del pianeta, delle bombe di patate, di come ci hanno chiuso dentro la nostra stanza d’albergo. Di quanto Giuditta e Caizzy ci abbiano fatto ridere. Delle “scale lynchiane”. Di come ci stupivamo della capacità di una nostra amica di riuscirci a trovare nel mezzo della bolgia più assoluta. Una serie di momenti di cui ora mi trovo a sentire una grossa mancanza.
Il classico “mancarone”.

E invece senza cadere nella classica depressione da rientro dalle vacanze, decido di chiuderla qua, arricchito da un’esperienza che, senza alcuna retorica, ha riportato in noi una felicità che le avversità recenti avevano messo duramente alla prova.

Musica, felicità e amore. Sì, mi ripeto. Tanto, tantissimo amore.

Delorean – Stay Close [mp3]

Real Estate – Fake Blues [mp3]

Nana Grizol – Galaxies [mp3]

Grizzly Bear – About Face [mp3]

Built To Spill – Hindsight [mp3]

(image via bryenh – check out the whole set)

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Un mese tiratissimo


Questo Maggio sarà un mese infernale.

Ho diversi lavori da portare avanti in parallelo, un regime alimentare austero da seguire con rigore e tanto fastidio nei confronti del pianeta intero da trasformare progressivamente in energia positiva. Il tutto prima di arrivare alla partenza per Barcellona.

I soliti grandi propositi insomma.

Di aprire il feed reader in questi giorni non se ne parla, al solito non per mancanza di voglia quanto di tempo. Per carità, non mi lamento neanche troppo, è che le giornate si son fatte generalmente belle e di stare tanto tempo dietro lo schermo non c’è tutta ‘sta voglia.
Meglio godersi un po’ di sole e libertà.

È che appunto l’estate è ormai alle porte e io ho una fottuta voglia di entrare nello stato mentale ad essa più consono. Perché, ribadisco, l’estate rimane per me soprattutto una questione di stato mentale e io voglio godermela a pieno.

Jónsi – Time To Pretend (MGMT Cover) [mp3]
(www | myspace – via weallwantsomeone)

Grand Hallway – 950 Raindrops [mp3]
(www | myspace – via hearya)

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Il vero redesign di questo sito

new disconnesso design
Spinto dalla sempre più rapida diffusione del tema WordPress che avevo scelto per il mio sito, mi sono finalmente mosso e ho messo sù quello che in inglese chiamerei my very first real design: un tema grafico unico, realizzato da me partendo da zero, scritto con la volontà di sfruttare questo mio sito sia per il blog che per tenere il portfolio dei miei lavori.

Niente adattamenti quindi, sono partito con la precisa idea di costruirmi un sito pensato sia per una che per l’altra funzione.

Come nel precedente tema grafico ho cercato la più totale pulizia lavorando sugli ingombri e sui font raggiungendo un risultato per me soddisfacente.
Ho utilizzato una serie di plugin jQuery per consentire una navigazione più semplice e per migliorare la fruizione dei contenuti del portfolio (un esempio è lo slider che potete vedere sia nella homepage che negli elementi di portfolio con più immagini).

La scelta della lingua ancora mi lascia perplesso visto che non riesco a prendere una decisione: non riesco a scegliere tra l’inglese e l’italiano e a riguardo una vostra opinione sarebbe gradita.

La scelta di un layout largo coniugato all’utilizzo di immagini grandi è motivata dalla mia voglia di guardare avanti all’utilizzo di schermi con risoluzioni sempre più elevate. Per quanto riguarda il mobile surfing sto valutando l’opportunità di sviluppare un tema dedicato agli smartphone e all’iphone/ipod touch.

Cosa di cui sono estremamente soddisfatto, il tema non deve necessariamente appoggiarsi ad alcun plugin. Mi piace l’idea di utilizzarne pochi nel tentativo di appesantire il meno possibile la mia installazione di WordPress.

Ripenso a quanto il mio dominio sia cambiato nel corso del tempo, prima come semplice pagina html, poi con l’installazione di WordPress, le varie scelte di template trovati in giro, le modifiche sempre più profonde a questi, fino ad oggi. Questo dominio cresce di pari passo al mio crescere tecnicamente e professionalmente e oggi siamo arrivati credo ad un buon livello.

A questo punto con una certa soddisfazione mi chiedo: what’s next?

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Dieci

Giulia
Dieci mesi indimenticabili.
Dieci mesi emozionanti, tra atmosfere sognanti e momenti tempestosi.
Dieci mesi filmici a dir poco.
Dieci mesi durante i quali mi sono sentito vivo come non mai.

E siamo appena all’inizio.
MillionYoung – Cynthia [mp3]
(www | myspace – via sachadumain)

VEGA – No Reasons [mp3]
(www | myspace – via sachadumain)
(image via bryenh)

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Compleanni

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(image via bryenh)

Il 16 Febbraio del 2008 pubblicavo il primo post di Disconnesso.
Eh si siamo al secondo compleanno di questo sito.
Due anni di anzianità per questo dominio, diversi post pubblicati, tante sciocchezze condivise con gli amichetti e qualche speranza per il futuro.
Insomma, nel 2008 iniziava quest’avventura.
E oggi a distanza di due anni posso affermare che ci sono ancora.

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E la mia difficoltà a prender sonno

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(image via Les voisines qui font des ragots)

Faccio fatica ad addormentarmi, specie quando so che la mattina dopo devo alzarmi presto. È un viziaccio che mi porto dietro da sempre.
Forse sono inconsciamente ansioso, chissà.

Morgan Van Dam – Halfway Home [mp3]
(www – via tomcatvill)

Midnight Club – The Machine (Worship Remix) [mp3]
(myspace | remixer – via wearebinary)

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A piccoli ma inesorabili passi

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(image via by raychel sonveeco.)

Partire dalle certezze e conseguire il miglioramento.
Trovare continuamente soluzioni per rendere semplice ciò che è sulla carta complesso.
Confrontarsi sistematicamente con l’ignoranza e la spocchia della gente e riuscire a tenere botta col sorriso, senza perdere la calma, senza perdere i propri punti di riferimento.

Sono stati giorni faticosi, ne arriveranno anche di peggiori.
Però da queste parti regna l’ottimismo supportato da una grossa voglia di fare.

Insomma, si procede. Bene così.
A Weather – Giant Stairs [mp3]
(www | myspace – via takethesongandrun)

Stars – Hearts [mp3]
(www | myspace – via blisslist)

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There’s no cure for stupidity

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(image via samanthaconlon)

E’ cosa che mi ripeto tutti i giorni.
Un tempo mi ci impuntavo.
Cercavo in tutti i modi di combatterla a forza.
Ora non più, ho capito che è tempo perso.

Gli El Pino & the Volunteers sono una band di Rotterdam.
Si collocano nel panorama indie pop di stampo ammeregano.
Nel 2006 la band pubblica l’album di debutto “Molten City” mentre nel 2009 gli El Pino & the Volunteers escono con “The Long-lost Art of Becoming Invisible” – sempre per Excelsior Recordings – da cui è tratta la traccia che vi posto oggi.
El Pino & the Volunteers – There’s No Cure For Stupidity [mp3]
(myspace – via the band’s diary)

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A brand new sun

null
(image via georgewain)

In questi giorni di lenta ma inesorabile crescita, il morale migliora progressivamente: dopo aver passato momenti difficili le cose sembrano andare e oltre al conforto di chi c’è sempre nel bene e nel male, adesso c’è anche fiducia.
Finalmente si vede luce all’orizzonte.
E qui già si comincia ad avvertire il calore dei primi raggi di sole.

Jason Lytle – Brand New Sun [mp3]
(www | myspace – via takethesongsandrun)

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Crescere

Ieve  Holthausen(image via sweettuidowhome)

Affrontare i propri timori.
Condividerli con chi ami.
Abbracciare le paure dell’altra persona.
Capire che quel che è debolezza è anche forza.

E non avere paura di guardare sempre un po’ più lontano.
The National – 90 Mile Water Wall [mp3]
(MySpace – via iguessimfloating)

Four Tet – She Just Likes to Fight [mp3]
(MySpace – via thedecibeltolls)

Fever Ray – Seven (The Twelves Remix) [mp3]
(MySpace – via deafindieelephants)

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I buoni propositi del Lunedì

Matt Gunther(image via mattguntherphoto)

E abbiamo iniziato l’ennesima settimana impegnativa.
Mood altalenante ma tendente al sorriso.

Parecchio da fare e tanto da produrre.
Ci sono progetti da mettere in piedi e sogni da realizzare.

Con la volontà di prenderci tutto quello che ancora ci è stato negato.
Poet in Process – A New Poet in Process [mp3]
(MySpace – thanks Giulia)

Goldfrapp – Rocket [mp3]
(MySpace – via brugo)

Hot Chip – Alley Cats [mp3]
(MySpace – via iso50)